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Regalo di Natale in ritardo

Che lunga pausa che abbiamo fatto questa volta! Scommetto che vi sono mancata... E in effetti un pochettino il blog è mancato anche a me. Ma solo poco poco, visto che ho passato delle vacanze di Natale davvero stupende e molto, molto rilassanti. Figuratevi che avevo addirittura preparato un post come regalo natalizio, ma per una serie di imprevisti non ho più avuto modo di pubblicarlo. Rimedio ora. Prendetelo come un prolungamento di feste, ok? Il messaggio diceva così... Ultimo post sul viaggio in Francia. O meglio: su qualcosa che è accaduto durante il viaggio e che credo sia un argomento interessante. Non è un segreto che alle grandi feste fetish partecipino anche molte Dominatrici professioniste. Molte di loro ci vanno per godersi una serata dedicata all’argomento che più amano, altre ci vanno per cercare di farsi pubblicità, ma tutte quando si incontrano fanno quello che fa qualunque professionista quando trova un collega: prima o poi si mette a parlare di lavoro. Ebbene, mentre

Cartoline da Parigi (La seconda)

[This is a special bilingual post. English text below!] Continuano le operazioni per la riorganizzazione della cabina armadio in modo da mettere al loro posto tutti i nuovi abiti di cui vi ho accennato nel post precedente. Naturalmente il compito è affidato a uno schiavo-cameriera un po’ goffo sui tacchi da 16 cm che gli ho imposto, ma davvero divertentissimo nella sua vergognosa femminilizzazione. Ciò mi lascia tutto il tempo per mettermi alla tastiera del Pc mentre la mia deliziosa schiava di fiducia (geneticamente femminuccia, per fortuna) si occupa della mia pedicure. E sapendo quanto mi piace farmi coccolare i piedi credo proprio che sarà una cosa lunga… Con il racconto della mia visita a Parigi eravamo rimasti alla fine dello shopping, che in realtà è proseguito a sprazzi per tutto il soggiorno francese, ma con cui non vi tedierò ancora. L’argomento di oggi è invece un grazioso invito a un aperitivo pre-serale che ho accolto con immenso piacere. La gentile ospite era infatti Mait

Cartoline da Parigi (la prima)

Eccomi di ritorno da Parigi. Quando si fanno viaggi così di cose da raccontare ce ne sarebbero sempre fin troppe, quindi per il momento mi limiterò a un rapido riassunto dei punti salienti – che come sempre dovrebbero darvi qualcosa di interessante su cui ragionare… Prima di tutto, cari i miei “devotissimi” italiani, sappiate che avete fatto una figura da cialtroni sbeffeggiati (moralmente, perché nella realtà non se lo sarebbe mai permesso) dallo schiavo-autista che mi ha accompagnata durante tutta la mia permanenza francese. Sto parlando di una persona incontrata alla Nuit Dèmonia dell’anno scorso, con cui avevo scambiato poche parole ma che si era premurato di lasciarmi il suo biglietto da visita, raccomandandosi di chiamarlo se avessi mai avuto bisogno di un’auto privata. Perché possiate capire meglio sarà meglio che spieghi una cosa. Naturalmente qui in Italia ho un paio di servetti fidatissimi che convoco ogni tanto se ho bisogno di uno chaffeur, magari per una serata di rappres

I piaceri del bricolage

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Grazie alla magia dell’informatica e ammesso che tutto funzioni per il verso giusto questo post dovrebbe essere pubblicato automaticamente mentre io me la sto spassando a Parigi durante la mia ormai tradizionale settimana di vacanza per la Nuit Dèmonia, una delle più eleganti feste fetish del mondo. Di cose da raccontare ce ne saranno come sempre a bizzeffe, ma dato che sto scrivendo dal passato dovrete aspettare ancora qualche giorno prima che rientri in Italia. Nel frattempo posso invece mostrarvi un paio di simpatici regalini che mi ha portato uno schiavo davvero molto dotato per il fai da te… Il primo è un humbler , che in italiano si potrebbe tradurre “umiliatore”. Come potete vedere dalla fotografia si tratta di uno strumento in legno che viene chiuso alla base dello scroto e chiuso con un lucchetto, in modo che non si possa togliere senza la chiave. A questo punto si mette il soggetto a quattro zampe, l’humbler viene passato in mezzo alle gambe e lasciato dietro alle cosce, dove

I miei siti preferiti (Seconda parte)

Un altro sito interessantissimo in lingua italiana è quello di Luigi Cascioli , un “ateo praticante” che si impegna da anni in una battaglia forse discutibile ma che meriterebbe senz’altro di essere almeno studiata per… abolire il cattolicesimo. Dal nostro punto di vista però la parte interessante non sono le sue avventure in tribunale o i suoi studi di storia, ma l’analisi che viene fatta di come la chiesa cattolica ha creato, praticamente da sola, tutti i problemi e i tabù sul sesso e l’erotismo che ci complicano tanto la vita ancora oggi. Ripeto: qui non è questione di professare una fede o un’altra, ma semplicemente di rendersi conto come, da un punto di vista puramente culturale e intellettuale, le affermazioni di quest’uomo sono tanto indiscutibili quanto terrorizzanti. Provate a leggere, e poi fatemi sapere se riuscite a guardare con gli stessi occhi la vostra stessa vita sessuale. Andiamo avanti con un po’ di altri personaggi che credo sia meglio conoscere. Uno è Jack Rinella ,

I miei siti preferiti (Prima parte)

So che quando parlo di Internet e dominazione finisco per suonare un po’ come un disco rotto (che espressione antiquata… ormai come si dirà? Come un Mp3 in crash? Mah…). Non c’è niente da fare: per quanto mi piacerebbe poter dire cose bellissime di come il Web abbia contribuito alla diffusione di una sana cultura feticistica e BDSM, la realtà è molto diversa. Basta usare un motore di ricerca per trovare un’infinità di pagine dedicate a questi argomenti, certo, ma la qualità media è così sconsolante che alla fine non riesco a dare che un giudizio negativo. Nelle mie navigazioni – che seguono le rotte tracciate per me da schiavi-informatici che hanno molto più tempo di me per andare a esplorare la Rete – ho visto siti di annunci falsi, di incontri truffaldini, di informazioni sbagliate, di comunità fratricide, di mitomanie spacciate per realtà… un vero caos! Come in tutte le cose, però, ci sono eccezioni che si elevano oltre la media. Oggi mi va di indicarvi alcuni siti forse non troppo

Equivoci pericolosi

Ho conosciuto un nuovo amico. Persona splendida, direi, anche per i suoi modi estremamente garbati e un po’ all’antica che comunque risultano sempre affascinanti. Potete quindi immaginare con che tono ed espressione un po’ preoccupata mi ha chiesto: “Madame, posso farle una domanda un po’ da stupido?” Potete probabilmente immaginare anche la mia, di espressione, quando gli ho risposto che l’unica domanda stupida è quella che non viene fatta. È un vecchio proverbio, d’accordo, ma è anche una grandissima verità – specie quando si parla di dominazione, che è un argomento su cui ci sono spesso equivoci madornali. La domanda riguardava sculacciate, fruste e bacchettate. Questa persona aveva visto il tipo di segni che può lasciare una flagellazione intensa e si era preoccupata non del dolore (che anzi gli sarebbe piaciuto molto provare), ma dei “danni” subiti dalla pelle. Dopotutto, era il suo ragionamento, qualcosa che produce lividi ed ecchimosi di quel tipo tanto bene non può fare. Beh, q

Collari

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Mi piacciono molto i ristoranti a cinque stelle dove mi lascio invitare da alcuni miei devoti, ma altre volte trovo altrettanto piacevole una serata fra amici – soprattutto se la cena è comunque preparata dalle abili mani di un’ottima schiava e la conversazione è stimolante. Recentemente ho partecipato proprio a una di queste occasioni e, mentre si chiacchierava assaggiando ottimi tè speziati, la schiava in questione ha raccontato un divertente episodio. “Oggi ero in ufficio,” ha detto, “e chinandomi un collega mi ha sbirciato nella scollatura e ha visto il mio collare. ‘Quella più che una collana mi sembra qualcos’altro,’ ha commentato, e la prima reazione è stata di imbarazzo”. “Quindi cosa hai risposto?” le abbiamo chiesto. “Semplice: di tenere gli occhi al loro posto e che è un vecchio. Ma non lo sa che quest’anno la moda è così?” Tutti ci siamo fatti una gran risata, e la sera è proseguita in maniera molto, molto piacevole. Però perché non cogliere l’occasione per parlare di colla

Balle in maschera

Di solito mi dicono che ho interessi un po’ fuori dal comune, ma oggi mi va di parlare di qualcosa davvero strano anche per i miei standard. Prima di cominciare, però, andatevi a guardare questo video . È in inglese, ma l’importante sono le immagini. Si tratta di una raccolta di spezzoni di un documentario ancora in produzione intitolato American Furry , che parla appunto dei cosiddetti “furry”. Se non ne avevate ancora mai sentito parlare mettetevi comodi, perché c’è sia da ridere che da meditare un po’. I furry sono quei tipi che avete visto nel video. Sì, quella gente che si veste da pupazzone peloso. Anche se nelle immagini si vede altro, il punto è che per queste persone travestirsi in quel modo non è solo un gioco buffo, ma proprio una cosa erotica. Bando ai giri di parole: questi sono individui che si vestono come un personaggio di Disneyland per fare sesso. Sconvolti? Beh, ammetto che la prima volta che sono venuta a conoscenza di questo fenomeno sono rimasta scossa anche io –

Formazione di base

Non so come siate abituati voi, ma io quando voglio fare qualcosa mi preoccupo innanzitutto di imparare come farlo. Credo sia normale, no? Se per esempio si vuole guidare un’automobile di solito si va prima a scuola guida; Se si vuole parlare in inglese si segue un corso di lingue… e così via. Capirete quindi che trovi sempre molto strane tutte quelle persone (e sono tante, credetemi!) che mi scrivono, oppure di cui leggo in giro, o che entrano in contatto con me in altro modo, che dichiarano di volere dedicare all’improvviso la propria vita alla dominazione e la sottomissione. O meglio: in questo non c’è niente di strano. Lo strano è che vogliano fare un percorso del genere senza sapere assolutamente nulla al riguardo. Perché, mi chiedo, chi desidera fare una scemenza come una torta ripiena ha quasi sempre il buon senso di comprarsi un libro di cucina e chi invece vorrebbe fare qualcosa di ben più complicato come immergersi nel mondo del BDSM pretende di tuffarvisi alla cieca, senza a

Histoire d'O

Oggi ho incontrato una nuova aspirante schiava. Non credo, a dire la verità, che sia il tipo di persona con cui potrei trovarmi bene: la prima impressione è di una ragazza piacevole e interessante per qualche incontro di gioco occasionale, ma davvero inadatta a servirmi sul lungo termine. Non voglio entrare nei dettagli sia per una questione di privacy che perché li trovereste probabilmente noiosi, ma una cosa devo proprio dirla. L’elemento più negativo della sua psicologia è qualcosa che ho incontrato già molte volte nella mia esperienza, e quasi sempre nelle donne. È come un virus secondo me pericolosissimo, che per quanto si tenti di fare non viene debellato da decenni e anzi continua a diffondersi. Il suo nome è, come tutta la sua natura, subdolamente sensuale: si chiama Histoire d’O . Sto parlando naturalmente del famoso romanzo di Pauline Réage, che in moltissimi casi è stato il primo contatto di tante persone con il mondo della dominazione erotica. Personalmente lo trovo un libr

Perdita di controllo

Forse avrete già letto quella famosa frase di Einstein che recita: “Ci sono solo due cose infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima non sono del tutto sicuro”. Ora, io non voglio certo paragonarmi a un genio come lui… ma l’imbecillità delle persone continua a lasciarmi senza fiato. Naturalmente potrei fare un sacco di esempi, ma visto che qui si parla di BDSM… Il fenomeno di cui voglio occuparmi oggi è una vera e propria moda che mi è stata fatta notare soprattutto da alcuni schiavi che, per lavoro o per passione, hanno l’abitudine di passare molte ore su Internet. Ciò che hanno notato da più parti è come negli ultimi tempi si stiano moltiplicando le “dominatrici” (qui le virgolette sono proprio obbligatorie) fuori di testa. Sui siti di annunci, ma soprattutto nelle chat, stanno infatti fiorendo da qualche mese dei personaggi che si pubblicizzano in maniera assurda. Quelle relativamente più normali fanno un gran clamore attorno al fatto di essere spietatissime, crudelis

Semplice e krystallino

Ma che occhietti attenti che avete! Da quando nella pagina iniziale del sito è comparso l’annuncio della mia performance del 27 ottobre hanno cominciato a piovere email e messaggi da parte di tanti amici, ma soprattutto da chi segue con grande cura questo sito e il suo blog. Le domande sono sempre le stesse: cosa c’entra Madame Ingrid con un locale come quello? È una festa BDSM? È una trovata pubblicitaria? Di che si tratta? Francamente trovo tanta agitazione piuttosto buffa. Con tutte le performance che faccio – soprattutto all’estero – non pensavo proprio che questa notizia avrebbe provocato tanto scompiglio. Comunque, visto che non vorrei mai farvi venire un infarto per così poco, ne approfitto per chiarirvi un po’ le idee. Andiamo per gradi, va bene? Tanto per cominciare: la performance si svolgerà al Krystall , che è un club priveè di Vicenza. Se state per chiedere come mai un locale di questo tipo vuol dire che non siete stati attenti a ciò che ho scritto in passato, quindi mi as

Senza fiato

Credo di averlo già detto in passato: una cosa che non cesserà mai di stupirmi è il modo in cui anche le pratiche di dominazione sembrano essere soggette alle mode. Ci sono lunghi periodi in cui vengo contattata soprattutto da persone che vogliono essere iniziate ai sottili piaceri del feticismo delle calzature… Poi all’improvviso questi personaggi scompaiono, e arriva un’ondata di cultori della frusta, o dei giochi d’ambientazione medica, del bondage e così via. Dal mio punto di vista va benissimo anche così: confesso di essere talmente appassionata di tutto ciò che avviene nel mondo privato del mio studio che vivo ogni proposta come uno stimolo ad esplorare nuove sfaccettature. Insomma, è ben difficile che possa annoiarmi, come minimo perché in ogni caso sono io a dirigere il gioco, ma… Le mode mi hanno lasciata perplessa! La tendenza di questi ultimi giorni sembra proprio essere una di quelle che però fanno parte delle mie rare eccezioni. Mi riferisco alle tante varianti del control