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Visualizzazione dei post da marzo, 2007

Appesi a un filo

L’arrivo della nuova panca da fustigazione sembra avere risvegliato la mia passione per i “giocattoli” di qualità. Mentre la prima è ancora in via di rifinitura, la grande collezione di strumenti e attrezzature del mio studio è stata messa più che mai alla prova. Lasciatemi ritornare su un concetto che nell’ultimo post avevo solo accennato: avere le attrezzature giuste è importante, altro che storie! Spesso capita di sentire parvenu del BDSM che tengono il nasino puntato per aria e minimizzano: “no, a me tutta quella roba non serve perché mi bastano le mani e la testa per dominare chiunque”… e hanno ragione, certo, perché in effetti senza il cervello si va poco lontano. Però ci sono tante situazioni in cui anche un carattere superdominante non basta. Per esempio: le sospensioni. Una sospensione è un bondage (una forma di immobilizzazione, per chi non sopporta il gergo) in cui il corpo del sottomesso viene sollevato da terra e resta appeso. Oltre a essere una cosa molto scenografica, è

Un nuovo giocattolo

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Avevo promesso un post senza troppa filosofia e più breve degli ultimi due trattati. Eccolo qua: solo poche righe per presentare l’ultimo arrivato nella Camera Rossa… una panca da fustigazione (“Whipping Bench”, per chi ama l’inglese) realizzata su misura da uno dei miei artigiani di fiducia. In verità queste foto sono state scattate durante una prima “prova su strada” per misurare esattamente la posizione migliore in cui fissare una serie di ganci e anelli che serviranno per legare meglio gli ospiti di questo strumento, quindi non è ancora del tutto completo… ma non riuscivo a trattenermi dal mostrarvelo! Chi sostiene che per dominare non servono strumenti particolari non ha del tutto ragione. Ci sono delle situazioni e dei giochi in cui avere lo strumento giusto a disposizione – e saperlo usare – è davvero indispensabile. In questo caso per esempio ho richiesto determinate altezze, angolazioni e aperture in modo che la persona che vi verrà legata possa stare relativamente comoda, sen

Dal Mi-Sex a Quark senza passare dal Via

Ci eravamo lasciati l’altro giorno chiedendoci cosa mai si possa imparare dall’osservazione delle reazioni inconsulte del pubblico di una pornofiera di fronte a un po’ di carne nuda. Vi dirò che avevo sin dall’inizio le mie teorie, ma ho voluto comunque confrontarle con le idee di altri in modo da farmi un’immagine più precisa della questione. Ho parlato innanzitutto con alcune persone che al Mi-Sex partecipavano come operatori di settore, poi con un mio caro amico che quando mi viene a trovare diventa un ottimo porta-pinzette (con pesi, naturalmente…) ma che di mestiere fa lo psicologo specializzato in sessuologia, e infine ho fatto una telefonata a un amico che studia l’erotismo da quasi vent’anni. Non si è trattato di un vero e proprio studio: più di normali conversazioni che, per un motivo o per l’altro, finivano col ritornare spesso sulle osservazioni che ho riportato nel mio post precedente. Ciò nonostante sembra proprio che le mie idee fossero abbastanza giuste. Sarà merito del

Alla fiera del sesso...

Devo confessare che, quando partecipo a qualche evento pubblico, la presenza della mia guardia del corpo Boy è soprattutto uno di quei piccoli vizi in cui amo indulgere. A parte il fatto che dai brutti incontri so difendermi molto bene anche da sola (e per fortuna è rarissimo che ce ne sia bisogno), c’è qualcosa di semplicemente meraviglioso nell’avere una montagna di muscoli alta più di due metri a propria disposizione: anche se spesso i suoi compiti si limitano a fare da autista e portare qualche valigia, la sensazione è naturalmente ben diversa dall’avere al proprio fianco uno schiavo di misure più comuni. Ieri invece è stata proprio una di quelle occasioni in cui avere una body guard è stato sinceramente utile. Nonostante mi dicano che l’affluenza al Mi-Sex sia molto diminuita rispetto agli anni scorsi, sono rimasta assediata per ogni istante della mia presenza alla manifestazione. Grazie quindi sia a Boy che a Srgino (non mi sono dimenticata una lettera… si scrive proprio così!)

La logica della privacy

Sto leggendo con un certo divertimento le notizie riguardanti il cosiddetto “caso vallettopoli” (ma che nomi si inventano?). Forse questo blog resterà online per anni, quindi è meglio che riassuma la questione per chi dovesse rileggere queste righe tra qualche tempo, quando sarà tutto dimenticato. Allora: l’altro giorno sono stati arrestati un paio di fotografi, il titolare di un’agenzia di artisti e modelle e pure Riccardo Schicchi, che dirige una famosissima agenzia analoga, ma specializzata in pornostar. L’accusa, tecnicamente ancora tutta da dimostrare, è che persone più o meno famose ma comunque ricche (calciatori, attori, manager…) chiamassero le agenzie per affittare a circa 1.000 euro a sera una ragazza; l’agenzia segnalasse ai fotografi dove sarebbe andato il cliente; il fotografo cogliesse sul fatto il cliente e lo “invitasse” ad acquistare le foto per parecchie migliaia di euro onde evitare che finissero su giornali scandalistici o direttamente alle mogli; il cliente pagasse

La Festa della Donna

È appena passata la Festa della Donna, quindi mi sembra appropriato parlare appunto di donne. Anzi, prima della festa in sé. Come sicuramente sapete (vero?) l’8 marzo non è una ricorrenza romantica ma il ricordo della strage di un gran numero di operaie bruciate vive dopo essere state chiuse in una fabbrica in cui volevano esercitare il diritto di sciopero. Il fatto che oggi sia diventata soprattutto un mercato di mimose la dice lunga sul perché io non festeggi quel giorno. Trovo che riservare 24 ore alla glorificazione delle donne sia una cosa carina solo fino a quando non si capisce che ci sono altri 364 in cui allora forse le donne non vanno festeggiate affatto… e il fatto che non ci sia anche una “Festa dell’Uomo” mi sembra una forma di razzismo al contrario. Per questo seguo la mia filosofia personale: tutte le persone sono uguali, indipendentemente dal sesso, il colore, eccetera. Alzi la mano chi l’aveva già sentito dire. Pensarla così comporta anche che, ovviamente, con le cosid

"Incredibili" piaceri

Il mio studio si trova in un normale edificio e quindi ha, come tutti gli appartamenti di questo mondo, una stanza da bagno in piena regola. Tuttavia è raro che io la utilizzi, almeno per fare pipì: per quello c’è solo l’imbarazzo della scelta fra tanti appassionati che non chiedono di meglio che servirmi come toilette, ed è venuto il momento di parlare anche di loro. Sulla pratica del pissing si potrebbero scrivere pagine e pagine (e in effetti ci sono un paio di libri interamente dedicati a questi giochi) senza mai esaurire gli argomenti. Poiché uno dei più ricorrenti è però quanto sia sicura questa attività voglio chiarire una volta per tutte una questione. La pipì di una persona sana – e io sono sanissima, visto che ci tengo alla mia salute – è uno dei liquidi meno pericolosi che ci siano, tanto che negli ospedali da campo in passato succedeva abbastanza spesso che la si usasse per ripulire le ferite. Tuttavia ci sono due cose da sapere. La prima è che esposta all’aria si ossida ra

Panico da sessione

La loro particolarità è che sono proprio tutti diversi l’uno dall’altro. Non è che si possano riconoscere, che so, dall’età o da quanto nervosi appaiano a telefono: a volte sono addirittura persone con cui mi sono già incontrata e con cui abbiamo creato situazioni memorabili, senza una virgola fuori posto. L’unica cosa che hanno in comune è che, all’improvviso, si bloccano. Il motivo può essere uno come un altro: il fatto però è che tutto d’un tratto mi guardano imbarazzati e chiedono di interrompere tutto – a volte prima ancora di cominciare. Io lo chiamo “panico da sessione”. La frequenza è di un caso ogni tre, quattro mesi… e naturalmente saper gestire anche queste situazioni fa parte della mia professionalità. Questa è in effetti una cosa su cui non transigo mai. Io svolgo un lavoro preciso per cui vengo pagata il giusto: di conseguenza è altrettanto giusto che chi mi si rivolge non sprechi il proprio denaro. Mi dicono che in casi analoghi altre dominatrici non facciano altro che r