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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

In missione per conto di Madame

Se ricordate, la volta scorsa si parlava della differenza che c’è fra (una parte della) Francia – dove un’anziana dominatrice viene considerata una rispettabilissima e invidiata intellettuale – e l’Italia, dove il Bdsm e il fetish continuano a essere considerati stranezze buone solo per le barzellette. E di cos’è che si ride? Mi sembra che in genere si rida di tre cose: quelle che non si capiscono, quelle in cui riconosciamo le nostre debolezze e quelle che fanno paura, per esorcizzarle. Guarda caso, il nostro genere di erotismo ricade proprio in tutte e tre le categorie. Ammettiamolo: finché non si provano certe esperienze e le emozioni che scatenano, tante pratiche in effetti sembrano proprio incomprensibili. Perché mai dovrebbe essere bello farsi colare cera fusa sul petto e tracciare disegni roventi? Che razza di rapporto si può creare fra chi è legato a subire tutto ciò e la Signora che manovrando con delicatezza un coltello affilatissimo procede poi a staccare la cera rappresa da

La rispettabile intellettuale

Leggo su Repubblica un’intervista con una dominatrice francese vicina all’ottantina, moglie di un celebre accademico e autrice di un libro di imminente uscita. Libro che, nella miglior tradizione delle opere scritte da mie colleghe, “rivelerà tutti i più incredibili segreti di un sottobosco misterioso”. Piccola parentesi: ma cosa potrà poi avere mai di misterioso un mondo su cui sono stati scritti già tanti libri di “rivelazioni” vorrei proprio saperlo. A guardar bene, ci sono molte meno informazioni sul “vero mondo dei dentisti”, oppure “i segreti dei fruttivendoli”… che però evidentemente non sono altrettanto interessanti per il grande pubblico. Solo che se: - Il pubblico è molto interessato al tema della dominazione; - Ci sono molti libri sull’argomento; - Questi libri vengono comprati… Allora mi chiedo perché si debba continuare ad atteggiarsi come se i giochi che anche noi amiamo tanto fossero una stranezza così originale. Un po’ di ipocrisia è comprensibile, ma qui si esagera! F

L'asino di Buridano

Non so se conoscete il paradosso dell’asino di Buridano. È una storiella usata in filosofia per dimostrare diverse cose, fra cui l’inadeguatezza della razionalità. Il protagonista è un asinello affamato, che seguendo l’appetito si getta ovviamente verso il mucchio di fieno più vicino e comincia a masticare. Finisce la prima balla di fieno ma ha ancora fame, così va verso il cumulo più vicino e riprende il pasto. La cosa si ripete fino a quando non si trova – caso strano – esattamente alla stessa distanza fra due mucchi di fieno perfettamente identici. L’asinello non sa da che parte andare. Ci pensa su, e non riesce proprio a decidersi anche perché – ricordiamoci che è un asino molto filosofico – non vuole fare la scelta sbagliata. Insomma: pensa che ti ripensa passa il tempo e la situazione rimane sempre in stallo. Trovare una scelta più conveniente dell’altra è impossibile… e a furia di pensare il nostro asinello muore di fame. Salta subito all’occhio una cosa: che i filosofi sono dei

Collari

Ogni tanto ripassare le basi conviene, tanto per evitare qualche stupido ed evitabilissimo errore. Errori, per esempio, come quello di una splendida modella che, nell’ennesimo servizio fotografico con ammiccamenti fetish pubblicato da un settimanale di “notizie e politica”, è comparsa con un bel collarone che sembrava uscito dritto dritto da Histoire d’O . Peccato che interpretasse la figura della Dominatrice. Naturalmente in questo caso preciso non c’è nessunissimo problema. Una foto è una foto, una modella non è altro che un’attrice, e l’unico ad averci fatto una pessima figura è lo stylist che le ha scelto gli abiti. Però i simboli sono una cosa importante per chi ci crede, e si dà il caso che io (e moltissime altre persone amanti di un certo erotismo) ci crediamo molto. Fatemi allora smontare qualche leggenda urbana che, come tutte le leggende urbane, sembra essersi diffusa soprattutto via Internet. Tanto per cominciare: se qualcuno deve mettersi un collare, non è certo la Padrona

Ykinok

Vi ricorderete che qualche giorno fa si era parlato di una performance di body art . Sono lietissima di informarvi che è stata poi una esperienza estremamente interessante, nonostante una serie di problemi tecnici l’abbia fatta cominciare con diverse ore di ritardo che hanno messo a dura prova la pazienza di tutto il pubblico. Durante questa lunga attesa mi sono trovata a girare senza meta in un grande “spazio d’arte” dove l’unica distrazione era rappresentata dalle foto di una festa indiana in cui i seguaci di una divinità induista si trafiggono con strumenti di ogni genere. Bellissime, interessantissime ma un po’ noiose dopo la trentesima volta che ti ritrovi a guardarle. Così sono passata all’unico altro passatempo: osservare le altre persone presenti e parlare con quelle più stimolanti. Sulla prima parte non c’è niente da dire. C’erano molti esponenti del mondo dei piercer/tatuatori/modificatori corporei, qualche fotografo, qualche modella, alcuni personaggi venuti da centri social

Cosa sarà mai un nome

Ieri mi hanno fatto una domanda abbastanza interessante, che trovo strano non mi venga rivolta più spesso. La domanda era: “ma lei si chiama davvero Ingrid”? Risposta breve: “Per quanto ti riguarda mi puoi chiamare Madame”. Ma la risposta vera e propria è un po’ più complessa e interessante, credo. Fra chi pratica BDSM adottare uno pseudonimo è assolutamente normale. Tanti lo fanno perché ormai si è abituati a comunicare molto via Internet, con le chat, i forum e tutte le altre diavolerie informatiche dove è la prassi usare un nickname . Altri invece usano soprannomi per difendere la loro privacy… e qui sta la parte curiosa. Credete che il problema siano le altre persone che frequentano il mondo del BDSM? Mica tanto. Naturalmente è normale come in qualsiasi ambiente non andare a dare il proprio indirizzo al primo che capita, ma a parte quello non è che serva più di tanta privacy. D’altra parte, come avevamo detto tempo fa, se qualcuno ti incontra in una situazione BDSM evidentemente è