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Visualizzazione dei post da luglio, 2008

Fuochi di paglia

Questo è un post dovuto e meritato. Anche se con un po’ di ritardo dovuto alla prima parte delle mie vacanze estive (di cui vi parlerò forse in futuro), credo infatti che sia venuto il momento di tirare le somme su una questione rimasta in sospeso da qualche mese, di cui avevo già ampiamente parlato a suo tempo. Mi riferisco al processo al Max Mosley, che ricorderete sicuramente essere stato accusato di ogni sorta di crimine dopo che era stato ripreso a sua insaputa durante un incontro simil-sadomaso con delle prostitute londinesi. Se volete i dettagli di quella storia non avete da fare altro che rileggere le vecchie pagine di questo blog. Se invece restate qui con me io avrei piacere di approfondire come siano andate a finire le cose, con una sentenza espressa il ventiquattro luglio . Riassunto della sentenza: Mosley è perfettamente innocente di ogni capo d’accusa, e merita anzi un risarcimento per danni d’immagine che per un’altra persona sarebbe stato anche abbastanza consistente, m

Dominazione e satanismo

Ho incontrato una nuova “sub”. Chiariamo: non vuol dire che è una ragazza che si immerge nel mare… nell’ambiente della dominazione con quel termine si indicano le persone di ruolo sottomesso – è l’abbreviazione di “submissive”, una parola inglese che vuole appunto dire “sottomesso”. Dicevo: ho incontrato una nuova ragazza che mi aveva contattato da diverso tempo ma che non avevo ancora accettato nel mio studio. Il fatto è che, tanto per cominciare, è molto giovane (21 anni) e per mio gusto personale è raro che elementi di quell’età mi risultino interessanti; e soprattutto ha un approccio ai giochi di dominazione che non mi ha convinto moltissimo. Sulla sua sincerità, disponibilità, e così via non ho niente da ridire – il problema è invece più che altro di tipo filosofico. Il termine è decisamente appropriato, perché la schiavetta (che chiameremo, con nome di fantasia, Carla) è giunta ad esplorare l’erotismo estremo a seguito di un suo percorso piuttosto particolare e complicato. Senza

Società segrete

Mi è capitato di recente di rivedere il film Eyes wide shut , o meglio una sua parte. No, non si trattava della famosa “scena dell’orgia” e se non l’ho guardato fino in fondo è stato solo per via di un impegno che mi attendeva, ma visto che quella scena mi viene citata spesso ho pensato che sia venuto il momento di parlare un po’ di… sette segrete di dominatrici. Scelgo questo argomento perché è uno di quei temi che tendono a ripresentarsi con una certa regolarità nelle domande sia di persona che via email di chi mi si rivolge. Non tutti i giorni, certo, ma con abbastanza frequenza da giustificare un post che chiarisca le idee una volta per tutte. E per farlo converrà cominciare come sempre dal principio. Quando una persona mi chiede appunto informazioni su “quelle società segrete in cui si fa dominazione… sa, come quella di quel film di Kubrick” di solito ha in mente un’immagine abbastanza precisa. Un lussuoso castello, una villa o una tenuta principesca, in cui decine e decine di don