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Trasgressioni olandesi

Una persona di mia conoscenza ripete spesso che il Vaticano sia la cosa migliore che potesse capitare alla sessualità in Italia, perché ha coperto la cosa più naturale del mondo di un senso di proibito che la rende molto più eccitante. Io non posso dire di essere del tutto d’accordo, però di tanto in tanto mi capita di vivere delle esperienze che mi fanno tornare in mente quella frase. Un esempio? Il mio recentissimo viaggio in Olanda, che si è incentrato soprattutto sulla città di Amsterdam. Amsterdam: basta nominarla, e gli italiani (e le italiane, sia chiaro) cominciano subito a fare risolini e darsi di gomito. Per chi abita nel nostro repressissimo paese infatti Amsterdam è la città dei coffee shop e delle ragazze in vetrina, due cosiddette “trasgressioni” così lontane dalla nostra morale comune che… diventano subito l’unica attrattiva di quello che in realtà è un posto davvero carino, che mi sono divertita a girare in lungo e in largo gustandomi negozi, cucina (pessima quella loc

Parliamo di politica... o quasi

E così siamo arrivati alla fine, o almeno sembra. Nel momento in cui sto scrivendo, in Parlamento si stanno scannando per l’ennesima volta mentre cercano di accordarsi su una serie di “misure speciali” che possano permettere all’Italia di non fallire ingoiata dai debiti. Io non sono una economista, ma credo di non sbagliare se dico che non c’è misura che tenga: la nostra simpatica classe politica è finalmente riuscita a spolpare l’osso fino all’ultimo, e dopo tanti anni di comportamenti irresponsabili da una e dall’altra parte non è rimasto più niente con cui tappare i buchi di bilancio. Non sono neanche un’esperta di politica, quindi non dirò cosa penso bisognerebbe fare della gentaglia che sta in Parlamento – tutti, dal primo all’ultimo e contando anche quelli delle legislature passate – benché la mia esperienza professionale mi possa suggerire un po’ di ideuzze interessanti. D’altra parte, di una cosa sono certa: come dice un mio caro amico, in Italia la politica è morta da almeno

Incidenti evitabili

O ra che è passato abbastanza tempo e le acque si sono un po’ calmate, penso sia doveroso che anche io dia le mie impressioni su un avvenimento di cui, purtroppo, si è parlato molto in queste ultime settimane. Mi riferisco all’incidente di bondage avvenuto a Roma e del quale preferisco non pubblicare alcun link, per il semplice fatto che tutto ciò che si è visto finora in rete e sui giornali non ha affatto la mia approvazione. Questo per vari motivi: nella migliore delle ipotesi infatti le notizie sono state troppo vaghe e imprecise, mentre nella maggior parte dei casi si è puntato come spesso accade sullo scandalo puro; Non parliamo neanche poi delle lotte intestine che questa sciagura ha scatenato fra le cosiddette “comunità” virtuali di Internet, che si sono rivelate ancora una volta composte soprattutto dalla versione aggiornata di quelle vecchie comari ipocrite e rancorose di cui sono pieni i proverbi. Per proseguire il discorso è però necessario citare almeno i fatti salienti.

La testa in vacanza (ma i piedi e i video no)

Il mio lavoro mi piace, credo che ormai lo abbiate ben capito. Ciò non toglie che comunque anche io ogni tanto mi prenda un po’ di vacanza, come ho fatto appunto negli ultimi giorni. Località top secret e situazione perfetta, con un luogo splendido e ancor più splendide possibilità di immergersi. Il diving è una passione che mi conquista ogni anno di più, dalla quale sto ottenendo grandi soddisfazioni nonostante, per una volta, mi tocchi… fare la sub. Ma battute a parte, si è trattato di una pausa ideale lontano da tutto. Nulla a che fare con le terribili ferie della gente comune: non ho sofferto code, ritardi, fastidi, famiglie invadenti, bambini rumorosi, folla, animatori insopportabili, inquinamento né altro che potesse turbarmi anche solo minimamente. Sdraiata sotto il sole, con la pelle imperlata d’acqua salata e un bel libro a portata di mano, mi sono tolta il gusto di rilassare anche il cervello. Essere una Dominatrice richiede infatti un impegno mentale notevole, visto che

Di nuovo BoundCon - Parte seconda

[continua dal post precedente…]   L’ambiente La cosa che più mi piace di esperienze come la BoundCon è comunque l’atmosfera che si respira durante tutto l’evento. Non certo per l’odore di wurstel che ogni tanto proveniva dal bar interno alla fiera, ma per la situazione fantasticamente libera in cui ci si ritrova immersi fin dal primo momento, quando arrivando davanti all’ingresso si trovano già decine di persone in abito fetish (alcune anche parecchio svestite) che chiacchierano amabilmente fumandosi una sigaretta. E qui è meglio che mi spieghi. Intanto: non stiamo parlando di scappati di casa che si ritrovano di nascosto in un vicolo buio. Anche se la fiera si svolge un po’ in periferia si tratta comunque di una zona normalmente abitata di una grande città europea, da mezzogiorno in poi. Anche il look fetish non è una timida gonnellina in latex, ma dresscode completi con corsetti strettissimi, tacchi a spillo vertiginosi, harness di cuoio o interi completi da ponygirl. Roba che di

Di nuovo BoundCon - Parte prima

Uno dei miei ultimi post prima di lasciare un po’ abbandonato questo blog (e l’ultima volta vi ho spiegato perché) riguardava la BoundCon , la fiera del bondage di Monaco di Baviera. Sorpresa sorpresa: pare che la storia si ripeta davvero, così mi sembra anche giusto che la ripresa degli aggiornamenti si occupi proprio dello stesso evento – da cui sono tornata da poco. Questa volta sapevo cosa aspettarmi, pertanto ho avuto l’accortezza di concentrare tutte le mie attività di quei giorni nella stessa zona. Il mini-tour tedesco ha toccato anche altre città, ma per tutta la durata della BoundCon ho evitato viaggi e trasferte in modo da potermi godere fino in fondo la manifestazione. Manifestazione che, in effetti, non è che sia poi così vasta: sta tutta in un padiglione fieristico, eppure riesce a offrire così tanti stimoli interessanti che tre giorni diventano appena sufficienti per coglierli tutti. Non ci credete? Sentite qua… Gli acquisti Fatemi cominciare da un argomento che mi

DOVE ERAVAMO RIMASTI

Mmm… vediamo… Siete ancora qui? Mi fa molto piacere, perché erano molti mesi che non passavo più dal blog e cominciavo a sentire un po’ di nostalgia per queste pagine. Qualche giorno fa, parlandone con un’amica appassionata di Web, si diceva che è il destino di quasi tutti i blog: tutti coloro che ne aprono uno partono a lancia in resta scrivendo tutti i giorni, poi diradano sempre più le pubblicazioni, poi chiedono scusa per l’assenza, poi promettono di riprendere… e poi spariscono. L’unica eccezione sono i blog commerciali, i cui autori vengono pagati per il loro lavoro di scrittura. Io non faccio la blogger di professione, pertanto non farò alcuna promessa. Quel che posso dire però è che come vedete sono di nuovo qua, e spero proprio di trovare un po’ di tempo almeno per dettare a qualche schiavo-scrivano una serie di nuovi interventi. Nel frattempo tuttavia direi che possiamo riprendere da dove eravamo rimasti tanto tempo fa… cioè dalla Boundcon . Proprio così: per una strana co