La testa in vacanza (ma i piedi e i video no)
Il mio lavoro mi piace, credo che ormai lo abbiate ben capito. Ciò non toglie che comunque anche io ogni tanto mi prenda un po’ di vacanza, come ho fatto appunto negli ultimi giorni.
Località top secret e situazione perfetta, con un luogo splendido e ancor più splendide possibilità di immergersi. Il diving è una passione che mi conquista ogni anno di più, dalla quale sto ottenendo grandi soddisfazioni nonostante, per una volta, mi tocchi… fare la sub.
Ma battute a parte, si è trattato di una pausa ideale lontano da tutto. Nulla a che fare con le terribili ferie della gente comune: non ho sofferto code, ritardi, fastidi, famiglie invadenti, bambini rumorosi, folla, animatori insopportabili, inquinamento né altro che potesse turbarmi anche solo minimamente. Sdraiata sotto il sole, con la pelle imperlata d’acqua salata e un bel libro a portata di mano, mi sono tolta il gusto di rilassare anche il cervello.
Essere una Dominatrice richiede infatti un impegno mentale notevole, visto che bisogna ragionare per due. Gli schiavi, dopotutto, possono permettersi di reagire solamente alle situazioni che invento per loro. Io invece in ogni incontro devo orchestrare l’esperienza di maggior soddisfazione per entrambi, assicurarmi che tutto il necessario sia pronto all’uso, curare dettagli anche minuti quali la scelta del tipo di illuminazione o dell’eventuale musica di sottofondo, scegliere l’abbigliamento più adatto… ed è solo l’inizio! Tutti questi preparativi avvengono dietro le quinte, prima che arrivi il mio ospite: quando suona il campanello comincia invece una fase ancora più impegnativa, nella quale è mio dovere e piacere studiare la persona che ho davanti, valutarla e capire – spesso da piccoli indizi e non certo dalle sue parole – cosa lo stia animando in quella particolare giornata, i possibili problemi e quali invece possono diventare spunti per rendere il nostro tempo insieme ancora più stimolante.
Dell’impegno che va in ciascuna sessione ho già scritto in passato, quindi non ritornerò sull’argomento. Quel che però sfugge alla maggior parte delle persone è che pur aiutata dalla mia vocazione naturale e da tanta esperienza, quando domino compio un lavoro non molto diverso da quello di uno psicologo, o meglio ancora di uno scassinatore. La persona che ho di fronte a me è come una cassaforte che nella maggior parte dei casi tiene ben nascosti i propri meccanismi di chiusura, quindi sta a me sondarne la corazza esterna con strumenti raffinati fino a capire dove e come agire per penetrare a fondo, fino a raggiungere il tesoro di sottomissione che racchiude all’interno. Difficile? A dire la verità, ormai no: con gli anni ho affinato le mie tecniche così bene da incontrare raramente casi davvero impegnativi. In compenso si tratta di un lavoro intenso e faticoso.
Ecco quindi perché potere osservare senza altri pensieri l’andirivieni turchese delle onde mi rilassa così tanto. Ed ecco perché, puntualmente, dopo pochi giorni di quella pur bellissima vita comincio a sentire la nostalgia per le camere del mio studio di Brescia. Quelli che per voi sono luoghi di tortura e umiliazione per me rappresentano un fantastico giocattolo con cui tenere impegnata una mente che non è proprio abituata a star ferma. Dopo un po’ finisco coll’annoiarmi, e benché non mi siano certo mancate le occasioni per far conoscere la mia sadica inventiva a qualche aspirante servetto locale ho dovuto trovare nuovi passatempi.
Tutto è cominciato quando ho fatto un elenco delle vacanze più belle, strane o interessanti che abbia sinora avuto occasione di fare: una lista ben curiosa, ve l’assicuro. Rileggendola ho notato una cosa, e… No, questo è un discorso che è probabilmente meglio tenere per un’altra volta, tra qualche mese.
Quel che invece posso dirvi è che rientrando a casa sono rimasta sorpresa nel notare il successo di un mio piccolo esperimento del quale non avevo nemmeno mai parlato a nessuno. Volete vederlo? Provate allora a cliccare su questo link: è il mio canale di YouTube, sul quale nei mesi scorsi ho caricato un po’ di video dedicati esclusivamente ai miei piedi. FetishLady1 è un nome un po’ bruttino che ho dovuto scegliere quando ho trovato già occupati tutti gli account con il mio solito nome, e l’indirizzo che vedrete è quello del sito che ho dedicato solo ai miei amici feticisti: tutto il resto invece è la Madame Ingrid che conoscete bene.
Come dicevo, avevo provato a pubblicare quei video senza nemmeno annunciarli per vedere che tipo di risposta potessero ottenere. Beh, che dire: migliaia e migliaia di visualizzazioni dimostrano che evidentemente sono proprio tanti gli schiavetti che venerano le mie estremità, che ne dite?
Visti i risultati credo che in futuro ci sarà qualche sorpresina anche su questo lato. Certo, nessun video potrà mai sostituire nemmeno alla lontana l’esperienza di incontrarmi di persona… ma questo è un problema facilmente risolvibile: hai mai cliccato sulla scritta “come contattarmi”, qua sopra?