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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

Lo chauffeur di Mistress Ingrid e il baule dei sogni.

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Lui è “J” una persona di cui mi fido ad occhi chiusi, uno di quelli che il ruolo di schiavo personale nel tempo se lo è guadagnato non a parole ma con i fatti. Leggendolo per me è stato un gradito remember e volutamente l'ho diviso in due parti. M.I. - Da anni conosco Mistress Ingrid e dopo un lungo, anzi lunghissimo training posso definirmi (con l'autorizzazione di Mistress Ingrid) uno dei suoi schiavi personali. Lavoro nel settore dei trasporti, sono autista di pullman gran turismo, passo le mie giornate su strade ed autostrade d'Italia ed Europa e di conseguenza posso dire di conoscerle a menadito e come raggiungere qualsiasi posto. Vista la mia professione non potevo diventare altro che l'autista particolare di Mistress Ingrid la quale nei primi tempi che frequentavo per sessioni il suo dungeon malgrado la mia costante disponibilità era titubante sulla mia mansione; tutta colpa di un pomeriggio che mi sono presentato in forte ritardo per u

Just like Heaven

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Continuano a pervenirmi racconti, bene, continuate così. Lui è “erre”, una persona, anzi un personaggio, che mi segue dal tempo del “Paese dei balocchi” di Brescia e di conseguenza almeno quindici anni fa. Per i più giovani: “Il paese dei balocchi” era un locale dove un mio caro amico per un periodo ha organizzato feste BDSM.  - Scrivere è per me una professione. Sono transitato da vari settori della scrittura giornalistica sino a pubblicare gialli. E come in ogni giallo abbiamo i personaggi: la protagonista e il coprotagonista. Ebbene dopo anni mi sono deciso a scrivere questo flash, un sogno nel cassetto sempre riposto ma che un lunedì uggioso di maggio ho estratto dal lungo sonno ed affrontato. Pomeriggio, non voglio scrivere, noia, rete e siti hot. Evito di fare la ricerca di Lei ma poi mi decido. Contatto con molta titubanza, quella che caratterizza chi sta affrontando una prova morale e spirituale. Mi risponde, cortese, chiara precisa e con un anticipo di s

...ancora strapon ma con premio finale.

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Sono contenta, continuano a pervenirmi racconti. Ricordo che potete scrivermi a: madame_ingrid@yahoo.it Di seguito un altro spaccato di vita vissuta nel mio dungeon scritto dallo schiavo Gio. -Quel giorno Mistress Ingrid decise di punire con maggiore durezza lo schiavo, quindi lo mise in ginocchio facendolo reclinare all’indietro in modo che potesse colpirlo agevolmente con la frusta sui genitali. Lo schiavo teneva la testa reclinata all’indietro in modo da vedere la figa della Padrona a pochi centimetri dalla sua bocca e dalla sua lingua. La osservava nella speranza di ricevere più tardi il nettare desiderato da ingoiare come premio per la propria obbedienza, ma non era cosa scontata. Mistress Ingrid era in piedi sopra la faccia dello schiavo, da quella posizione poteva colpire agevolmente il cazzo e le palle, dosando i colpi come meglio voleva, poteva anche pizzicare i capezzoli come meglio preferiva. La frusta colpiva lo schiavo con precisione e decisione, i gemiti si univan