Frustato alla croce di S.Andrea, penetrato da un dildo a codino.
Gio si racconta in questa particolare sessione sadomaso vissuta nel mio Dungeon a Brescia.
- Mistress Ingrid dispose lo
schiavo sulla croce di sant’Andrea con il volto verso il muro, lo
legò in modo che potesse muoversi molto poco quindi iniziò a
frustarlo sulla schiena e sulle natiche. Dopo pochi colpi, che
comunque avevano lasciato il loro segno sulla pelle, lo penetrò con
un dildo che terminava con una coda, gli mise un collare al collo e
lo girò legandolo in maniera che fosse possibile frustarlo davanti.
Tramite un cordino e grazie al princealbert dello schiavo legò il
cazzo al collare sul collo tendendolo così verso l’alto ed iniziò
a frustarlo colpendolo sulle parti esposte, prima piano e poi in
maniera sempre più decisa. Lo schiavo in quella posizione era
completamente disponibile a Mistress Ingrid che poté usare le fruste
che più preferiva, quelle più pratiche per colpire con precisione
dove voleva. Il cazzo dello schiavo teso verso l’alto ed i
testicoli erano esposti ed offerti ai colpi senza nessuna possibilità
di sfuggire o attutirli in nessuna maniera. Mistress Ingrid dosava
con saggezza la forza e la precisione dei colpi, alternando la mira
sul cazzo, sui testicoli e sui capezzoli, inoltre cambiava lo
strumento come meglio riteneva in virtù dei segni lasciati.
Nonostante le varie possibili destinazioni i colpi cadevano con
maggiore frequenza sul cazzo e sulla cappella che iniziava a
mostrarne i segni, quindi Mistress Ingrid slegò il cazzo dal collare
e sempre sfruttando il princealbert sul glande, pose dei pesi per
tenerlo teso verso il basso questa volta. In questa nuova posizione
divenne possibile colpire la parte bassa del ventre oltre alla parte
superiore del cazzo dello schiavo e così continuò fino a quando
altri segni rossi ne attraversarono la pelle. Soddisfatta della
sofferenza raggiunta liberò il cazzo dai pesi e dal piercing quindi
iniziò a palpeggiarlo per farlo indurire raggiungendo presto la
dimensione voluta, risultato raggiunto in breve tempo nonostante il
dolore che lo schiavo provava alternando carezze a sberle decise.
Una
volta sufficientemente rigido scoprì la cappella allo schiavo per
poterlo colpire con un corto frustino e come il dolore lo faceva
rammollire nuovamente lo faceva indurire per riprendere la tortura. I
lamenti dello schiavo erano evidenti ma mai avrebbe fermato il
piacere di Mistress Ingrid interrompendo il gioco, il suo piacere. La
sua obbedienza era quanto voluto dalla Padrona, lo schiavo sapeva
bene quanto desiderasse godere di quel piacere, di vederlo dolorante
ed obbediente e lui mai avrebbe tolto a Mistress Ingrid il suo
piacere. Disse solamente di aver sete, di avere la gola secca e
Mistress Ingrid preso un bicchiere, lo riempì del proprio nettare
versandolo in bocca allo schiavo. La pausa fu di breve durata,
nuovamente la tortura riprese con i colpi precisi che lo colpivano
sulla cappella, alternati questa volta a dei colpi sulle palle che
fino a quel momento erano state poco colpite, fino a quando Mistress
Ingrid si fermò, aveva altri giochi in mente per soddisfare le
proprie fantasie quel giorno. Tolse lo schiavo dalla croce di
sant’Andrea ordinandogli di sedersi su un fallo posto sopra uno
sgabello, impalandosi fino alla fine. Lo schiavo doveva muoversi su e
giù per tutta la lunghezza del fallo mentre la Padrona lo frustava
sulla schiena, sui capezzoli ed ancora sul cazzo. Dopo aver
sostituito il fallo con uno di maggiore diametro ordinò allo schiavo
di masturbarsi ma era Mistress Ingrid a dettare il ritmo, fermando o
accelerando il movimento della mano con un semplice ordine e colpendo
la cappella con il frustino se lo schiavo non era pronto ad obbedire
prontamente. Dopo aver portato lo schiavo prossimo all’eiaculazione
lo fermò, lo sospese per le caviglie tenendolo con la testa
appoggiata al pavimento e continuò a masturbarlo fino alla
eiaculazione in maniera che lo sperma gli cadesse sul volto e sulla
bocca che doveva raccoglierne quanto più possibile. Il supplizio
continuò ancora, Mistress Ingrid tenne lo schiavo in quella
posizione masturbandolo e frustandolo ancora sul cazzo e sulle palle,
scopandogli il culo a lungo e solo quando fu soddisfatta lo schiavo
venne liberato.