Ritorno a casa

È proprio vero quello che dicono sul tornare a casa dopo le vacanze: per quanto una possa essersi divertita in ferie, ritrovare le proprie cose, i propri ambienti, le proprie atmosfere è una sensazione splendida. Io, per esempio, ho trovato un’abitazione in perfette condizioni (grazie al lavoro costante di un gruppetto di schiavi che hanno fatto l’impossibile per meravigliarmi al mio ritorno), un paio di nuovi giocattoli di cui vi parlerò sicuramente in futuro, e naturalmente una montagna di posta sia “reale” che “virtuale”. E tutto questo dopo che la mia fantastica (specie dopo che le ho dimostrato cosa succede quando mi si delude) assistente personale aveva già eliminato dalla pila tutte le comunicazioni ufficiali, le bollette, le ricevute, le pubblicità e così via.
Così cos’altro potevo fare se non sedermi in terrazza, allungare le gambe sul mio poggiapiedi preferito e cominciare a leggere? Alcune cose che mi avete scritto sono deliziose, grazie. Altre sembrano scritte da babbuini idioti, ma quelle lettere finiscono immediatamente nel cestino. La prossima volta, o dopo, parleremo anche dei vostri messaggi. E poi ho trovato la mia nuova copia di DDI.

DDI, che sta per “Domination Directory International” è una famosa pubblicazione internazionale dedicata al mondo della dominazione erotica. Se provate a visitare il link qualche riga più su potete vederne il sito (ormai sono inarrestabile anche con Internet!) e rendervi conto di cosa si tratti. Altrimenti ve lo dico io: è una specie di elenco delle migliori Dominatrici del mondo.
Ripeto. Le migliori – e non è un modo di dire, perché richiedere la pubblicazione di un’inserzione non basta affatto. I responsabili della rivista si prendono infatti la briga di valutare ogni Signora, la sua competenza, la qualità del suo studio, la professionalità e così via… e solo le migliori compaiono effettivamente su queste pagine.

È quindi con un misto di piacere e irritazione che sfogliando l’ultimo numero ho scoperto di essere l’unica Dominatrice italiana presente. Il piacere deriva dal riconoscimento che mi è stato attribuito con la pubblicazione; l’irritazione invece dal constatare che è tragico che paesi come l’Inghilterra o la Germania abbiano così tante rappresentanti, e la nostra nazione solo una persona.
Qua potrei partire con uno dei miei soliti pistolotti sulle diverse culture, sulla serietà della gente, sull’ignoranza diffusa… ma ormai credo che ci abbiate fatto l’abitudine e sappiate perfettamente come la penso su questi argomenti.

Ma guardiamo i lati positivi, su. Vorrà dire che i contatti internazionali continueranno ad aumentare, e che il mio inglese migliorerà.
E sapete cosa si dice della famosa “disciplina inglese”.

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