"Incredibili" piaceri
Il mio studio si trova in un normale edificio e quindi ha, come tutti gli appartamenti di questo mondo, una stanza da bagno in piena regola. Tuttavia è raro che io la utilizzi, almeno per fare pipì: per quello c’è solo l’imbarazzo della scelta fra tanti appassionati che non chiedono di meglio che servirmi come toilette, ed è venuto il momento di parlare anche di loro.
Sulla pratica del pissing si potrebbero scrivere pagine e pagine (e in effetti ci sono un paio di libri interamente dedicati a questi giochi) senza mai esaurire gli argomenti. Poiché uno dei più ricorrenti è però quanto sia sicura questa attività voglio chiarire una volta per tutte una questione. La pipì di una persona sana – e io sono sanissima, visto che ci tengo alla mia salute – è uno dei liquidi meno pericolosi che ci siano, tanto che negli ospedali da campo in passato succedeva abbastanza spesso che la si usasse per ripulire le ferite.
Tuttavia ci sono due cose da sapere. La prima è che esposta all’aria si ossida rapidamente e diventa malsana (oltre che puzzolente!), per cui non la si può per esempio imbottigliare e spedire come mi chiedono decine di persone. La seconda è che le sue caratteristiche – sì, sto parlando di odore e sapore – cambiano a seconda di cosa si ha mangiato, quindi se ci si vuole dare al pissing è meglio farlo con qualcuna che segua una dieta sana, non assuma sostanza strane e così via.
A questo punto possiamo cominciare davvero. Per esempio dicendo che farsi fare la pipì addosso da una dominatrice o ricevere l’ordine di berla è una delle fantasie più ricorrenti che ci siano. Avrei scritto “normali”, ma il fatto è che non credo alla distinzione fra normale e anormale, ma solo fra sicuro e pericoloso. Quando dicevo che se volessi usare sempre wc umani non avrei problemi non scherzavo: ci sono davvero tantissime persone che, anche senza magari essere particolarmente appassionate di altre pratiche di dominazione, adorano alla follia questo tipo di giochi.
Personalmente non credo alle teorie di Freud e degli altri psicologi dell’800 che consideravano il pissing una deviazione spaventosa. Ho invece la sensazione che tutto abbia a che fare, oltre che con l’evidente gioco di ruoli che si realizza con questo gesto, anche con altri fatti più gradevoli. Uno è la sensazione piacevole di un liquido caldo sul corpo; l’altro il fatto che trovarsi in una situazione simile comporta una intimità profondissima, forse anche più del sesso.
Ecco perché quando faccio pissing (rigorosamente con un ruolo dominante, o come si dice in gergo, di “donatrice”) posso creare infiniti scenari per questa pratica, ma è molto raro che permetta al mio gabinetto umano di guardarmi. Di solito uso una benda, anche per farlo concentrare meglio sulle altre sensazioni… e poi perché è normale che una Signora abbia un po’ di privacy almeno in bagno, perbacco!
A seconda di ciò che mi suggerisce la fantasia posso utilizzare una delle mie poltrone da toilette, la vasca da bagno, un bavaglio dotato di imbuto, una ciotola per cani o tanti altri strumenti piccoli e grandi… quel che è certo è che un momento così particolare non viene mai trattato come una banalità, né da parte mia, né da chi riceve le mie attenzioni.
Anche se a chi non ha mai provato può sembrare impossibile, nella realtà bere questo liquido non è poi così difficile o disgustoso. Questo mi permette, con i soggetti di maggior talento, di imporre loro una cosa che mi piace molto: ordinare di restare a bocca aperta e piena senza ingoiare, in modo che possa osservarli bene nel loro ruolo di mia latrina.
A volte basta una sottigliezza come questa per fare sentire tutto il peso psicologico di questo gesto anche a chi ormai è perfettamente abituato a certi compiti – e adoro notare il momento in cui si accorgono precisamente di che nullità siano di fronte a Madame Ingrid.
Naturalmente c’è anche l’altro lato della medaglia, riservato agli schiavi che si sono dimostrati più validi, spesso nel corso di diversi incontri. Ad alcuni di essi concedo di non essere bendati… e allora il gioco di sguardi che si viene a creare è di una intensità tale da dischiudere incredibili piaceri per entrambi.
Quando accadono queste situazioni, ripreso fiato mi trovo spesso a chiedermi per quale tremendo motivo ci siano così tante persone al mondo che si negano piaceri così grandi che possono derivare da gesti così semplici. Non voglio dire che tutti si debbano improvvisamente mettere a far pissing… ma ci sono un milione di modi per creare un rapporto speciale fra due persone, per scoprire le sfumature di un gesto apparentemente banalissimo, per abbandonare i limiti di tabù senza significato e andare a esplorare nuovi mondi.
Poi basta leggere le mail che mi spedite, sentire le vostre telefonate, e capisco tutto. Evidentemente non sono molte le donne – Dominatrici o no – che abbiano il carattere adatto per fare certe cose. Povere femministe, povere attiviste! Se sapessero quanto fiato sprecano per la parità dei sessi e quanto sarebbe semplice conquistare in un attimo ciò che tanto sognano!
Ma questo non è un problema mio, per fortuna. È infatti altrettanto evidente che di carattere ne ho in abbondanza, e anche di curiosità per scoprire giochi sempre sorprendenti. Come per esempio… no, di questo parliamo un’altra volta. Ora è meglio che vada a godermi una serata di meritato riposo, anche perché nello scorso weekend le emozioni sono state molte. Se fate i bravi ve le racconto nel prossimo post.
E la prossima volta che andrete in bagno pensate a quanto ci siamo appena detti…
Sulla pratica del pissing si potrebbero scrivere pagine e pagine (e in effetti ci sono un paio di libri interamente dedicati a questi giochi) senza mai esaurire gli argomenti. Poiché uno dei più ricorrenti è però quanto sia sicura questa attività voglio chiarire una volta per tutte una questione. La pipì di una persona sana – e io sono sanissima, visto che ci tengo alla mia salute – è uno dei liquidi meno pericolosi che ci siano, tanto che negli ospedali da campo in passato succedeva abbastanza spesso che la si usasse per ripulire le ferite.
Tuttavia ci sono due cose da sapere. La prima è che esposta all’aria si ossida rapidamente e diventa malsana (oltre che puzzolente!), per cui non la si può per esempio imbottigliare e spedire come mi chiedono decine di persone. La seconda è che le sue caratteristiche – sì, sto parlando di odore e sapore – cambiano a seconda di cosa si ha mangiato, quindi se ci si vuole dare al pissing è meglio farlo con qualcuna che segua una dieta sana, non assuma sostanza strane e così via.
A questo punto possiamo cominciare davvero. Per esempio dicendo che farsi fare la pipì addosso da una dominatrice o ricevere l’ordine di berla è una delle fantasie più ricorrenti che ci siano. Avrei scritto “normali”, ma il fatto è che non credo alla distinzione fra normale e anormale, ma solo fra sicuro e pericoloso. Quando dicevo che se volessi usare sempre wc umani non avrei problemi non scherzavo: ci sono davvero tantissime persone che, anche senza magari essere particolarmente appassionate di altre pratiche di dominazione, adorano alla follia questo tipo di giochi.
Personalmente non credo alle teorie di Freud e degli altri psicologi dell’800 che consideravano il pissing una deviazione spaventosa. Ho invece la sensazione che tutto abbia a che fare, oltre che con l’evidente gioco di ruoli che si realizza con questo gesto, anche con altri fatti più gradevoli. Uno è la sensazione piacevole di un liquido caldo sul corpo; l’altro il fatto che trovarsi in una situazione simile comporta una intimità profondissima, forse anche più del sesso.
Ecco perché quando faccio pissing (rigorosamente con un ruolo dominante, o come si dice in gergo, di “donatrice”) posso creare infiniti scenari per questa pratica, ma è molto raro che permetta al mio gabinetto umano di guardarmi. Di solito uso una benda, anche per farlo concentrare meglio sulle altre sensazioni… e poi perché è normale che una Signora abbia un po’ di privacy almeno in bagno, perbacco!
A seconda di ciò che mi suggerisce la fantasia posso utilizzare una delle mie poltrone da toilette, la vasca da bagno, un bavaglio dotato di imbuto, una ciotola per cani o tanti altri strumenti piccoli e grandi… quel che è certo è che un momento così particolare non viene mai trattato come una banalità, né da parte mia, né da chi riceve le mie attenzioni.
Anche se a chi non ha mai provato può sembrare impossibile, nella realtà bere questo liquido non è poi così difficile o disgustoso. Questo mi permette, con i soggetti di maggior talento, di imporre loro una cosa che mi piace molto: ordinare di restare a bocca aperta e piena senza ingoiare, in modo che possa osservarli bene nel loro ruolo di mia latrina.
A volte basta una sottigliezza come questa per fare sentire tutto il peso psicologico di questo gesto anche a chi ormai è perfettamente abituato a certi compiti – e adoro notare il momento in cui si accorgono precisamente di che nullità siano di fronte a Madame Ingrid.
Naturalmente c’è anche l’altro lato della medaglia, riservato agli schiavi che si sono dimostrati più validi, spesso nel corso di diversi incontri. Ad alcuni di essi concedo di non essere bendati… e allora il gioco di sguardi che si viene a creare è di una intensità tale da dischiudere incredibili piaceri per entrambi.
Quando accadono queste situazioni, ripreso fiato mi trovo spesso a chiedermi per quale tremendo motivo ci siano così tante persone al mondo che si negano piaceri così grandi che possono derivare da gesti così semplici. Non voglio dire che tutti si debbano improvvisamente mettere a far pissing… ma ci sono un milione di modi per creare un rapporto speciale fra due persone, per scoprire le sfumature di un gesto apparentemente banalissimo, per abbandonare i limiti di tabù senza significato e andare a esplorare nuovi mondi.
Poi basta leggere le mail che mi spedite, sentire le vostre telefonate, e capisco tutto. Evidentemente non sono molte le donne – Dominatrici o no – che abbiano il carattere adatto per fare certe cose. Povere femministe, povere attiviste! Se sapessero quanto fiato sprecano per la parità dei sessi e quanto sarebbe semplice conquistare in un attimo ciò che tanto sognano!
Ma questo non è un problema mio, per fortuna. È infatti altrettanto evidente che di carattere ne ho in abbondanza, e anche di curiosità per scoprire giochi sempre sorprendenti. Come per esempio… no, di questo parliamo un’altra volta. Ora è meglio che vada a godermi una serata di meritato riposo, anche perché nello scorso weekend le emozioni sono state molte. Se fate i bravi ve le racconto nel prossimo post.
E la prossima volta che andrete in bagno pensate a quanto ci siamo appena detti…