La logica della privacy

Sto leggendo con un certo divertimento le notizie riguardanti il cosiddetto “caso vallettopoli” (ma che nomi si inventano?). Forse questo blog resterà online per anni, quindi è meglio che riassuma la questione per chi dovesse rileggere queste righe tra qualche tempo, quando sarà tutto dimenticato.
Allora: l’altro giorno sono stati arrestati un paio di fotografi, il titolare di un’agenzia di artisti e modelle e pure Riccardo Schicchi, che dirige una famosissima agenzia analoga, ma specializzata in pornostar. L’accusa, tecnicamente ancora tutta da dimostrare, è che persone più o meno famose ma comunque ricche (calciatori, attori, manager…) chiamassero le agenzie per affittare a circa 1.000 euro a sera una ragazza; l’agenzia segnalasse ai fotografi dove sarebbe andato il cliente; il fotografo cogliesse sul fatto il cliente e lo “invitasse” ad acquistare le foto per parecchie migliaia di euro onde evitare che finissero su giornali scandalistici o direttamente alle mogli; il cliente pagasse e il ricavato andasse spartito fra fotografo e agenzia. Seguono diverse varianti sul tema. Quella di oggi è che la minaccia fosse a volte di manipolare le foto per creare l’illusione che il pollo fosse in compagnia di un transessuale anziché di una donna “al naturale”.

Mi verrebbe da piangere se non ci fossero davvero un sacco di spunti per cui ridere di cuore. Il più ricorrente è l’incredulità della cosiddetta Informazione, che proprio non si capacita del fatto che ci possa essere un legame fra la carriera improvvisa di signorine senza arte né parte e questo giro di prostituzione e ricatti; del fatto che i “Vip” frequentino accompagnatrici (e accompagnatori) pagati; del fatto che fra i clienti – o le ragazze, questo non s’è ancora capito bene – ci fosse la figlia di un politico di primissimo piano; del fatto che le ragazze non si limitassero a fare rappresentanza durante le cene in società ma offrissero anche altri tipi di intrattenimenti… “Ma pensa un po’,” viene proprio da dire. “Chi l’avrebbe mai detto?”
Questi segreti di Pulcinella fanno davvero cascare le braccia, perché dimostrano una volta di più l’atteggiamento ridicolo degli italiani nei confronti di tutto ciò che riguarda il sesso. Dovrebbe essere una cosa piacevole e naturale, e invece se ne parla solo per dire “no, io con quelle robe lì non c’entro niente”. Oltretutto, è grazie a questa mentalità che può nascere una situazione ridicola come quella che ho appena riassunto: ricatti, scandali, minacce… se la gente vivesse con un po’ più di serenità le proprie pulsioni non sarebbe esistita nessuna vallettopoli.

Tutto questo mi ha comunque fatto pensare alla questione della discrezione, che come sapete resta per me un punto fermo e che fa parte delle preoccupazioni frequenti in chi mi contatta per la prima volta. Sembra proprio che la brutta cultura della vergogna per l’erotismo faccia diventare le persone un po’ paranoiche. Ce ne sono alcune che vengono da me con l’espressione dell’agnello in cammino per il mattatoio, ma non per la paura di chissà quale trattamento fisico: anche se non lo confessano apertamente, la loro idea è che prima o poi qualcuno venga a scoprire l’orribile colpa di avere visitato una Dominatrice… non sia mai!
Credo che come in tutte le cose basterebbe usare un po’ il cervello per farsi passare ogni paura, ma dopo avere riscontrato questa fobia mi sa che è il caso di farvi uno schemino, così avremo tutti le idee chiare sui tanti motivi per cui Madame Ingrid e privacy possono essere considerati sinonimi.

Il primo è che dal mettere in piazza i nomi delle persone che frequentano il mio studio non otterrei alcun vantaggio: semmai mi farei una fama di inaffidabilità e poca serietà. Perché mai dovrei?
Allo stesso modo, non ho nessun interesse a ricattare nessuno. A parte il fatto che continuo a ritenere il Bdsm una cosa bellissima di cui non c’è affatto di che vergognarsi, che senso avrebbe? Forse una persona ogni tanto sarebbe disposta a pagare una grossa somma per mettermi a tacere… ma poi non tornerebbe certo a trovarmi, e francamente per me è molto più comodo avere frequentazioni regolari, che permettono di costruire più facilmente una sintonia e trarre molto più piacere dai giochi. Considerato che non ho certo bisogno di rincorrere i centesimi, sarebbe solo un autogoal.

Un’altra ottima ragione è che, se permettete, alla mia privacy ci tengo anche io. Figuratevi un po’ se posso avere voglia di complicarmi inutilmente la vita. Ma dico: mi ci vedete, che so, in giro per boutique che incontro qualcuno e mi sbraccio urlando “ehilà, ti è piaciuto il fisting dell’altro giorno? Mi raccomando, torna presto a trovarmi che mi è arrivata una frusta nuova!” Bah, che assurdità!
Non mi stancherò mai di ripeterlo. Il fatto che abbia fatto delle fantasie erotiche la mia professione non toglie niente al fatto che sia una normale e seria professionista, e che quindi mi comporti sempre professionalmente. Come potrei pretendere il rispetto di chi si rivolge a me se fossi io la prima a non trattarvi come si deve?

Vi lascio un ultimo spunto di riflessione. Mentre noi siamo qui a sbalordirci per vallettopoli, ad aver paura che una Dominatrice possa comportarsi come una (stupida) criminale e a farci tanti complessi, nel resto del mondo le cose a volte vanno molto diversamente. Qui trovate per esempio un lungo articolo – in inglese, mi spiace per chi non lo parla – su Larry Wachowski, il regista di Matrix.
Il riassunto? Larry è sparito dalla circolazione. Con i soldi fatti con Matrix, V per vendetta e gli altri suoi supersuccessi ha infatti realizzato il sogno della sua vita: diventare una sissy-slave a tempo quasi-pieno, comprarsi il dungeon più bello del mondo e sposare Ilsa Strix, che è una delle più celebri (ex) Dominatrici sulla faccia della Terra. Il bello è che tutto questo non è stato tenuto affatto segreto, non ha avuto nessunissima conseguenza professionale ed è considerato piuttosto “cool” dai mass media internazionali, alla faccia delle guance rosse di pudore dei giornalisti italiani.

Dà di che pensare, vero?
(Notizia dell'ultima ora: ho accettato l'invito di alcuni amici per andarli a trovare nei loro stand "fetish" di Mi-Sex questa domenica. Sono proprio curiosa, restando in tema di privacy, di vedere un po' che tipo di persone frequenti una manifestazione simile...)

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