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Visualizzazione dei post da luglio, 2007

Lezione di danza (parte II)

Vi sono mancata? Certo che sì, lo so. Vi avevo lasciati proprio sul più bello del racconto del mio modo di usare le fruste… e so perfettamente che non avete pensato ad altro per tutti questi giorni. A volte so essere davvero crudele, vero? Comunque adesso eccoci qui. Andate a rileggere il post precedente, perché si riprende proprio dal punto in cui mi ero interrotta – cioè a quando ho messo giù il gatto a nove code e ho scelto, fra le tante fruste appese alla mia parete, una “snake” nata appositamente per essere impiegata in ambienti relativamente piccoli. Snake in inglese vuole dire “serpente” e per una buona ragione: questo tipo di strumenti sono lunghi, semplici, sottili e morbidi quanto una serpe… e possono mordere in maniera altrettanto bruciante. A me tuttavia piacciono per un altro motivo. La snake di cui stiamo parlando è lunga circa un metro e venti, è rossa ed è stata realizzata intrecciando finemente lunghe strisce di pelle di canguro, che è la più resistente e adatta a lavo

Lezione di danza

Ho ricevuto un bel complimento. Dopo una lunga fustigazione in cui la mia più che volenterosa vittima ha avuto modo di osservarmi bene, riflessa nello specchio che aveva di fronte a sé, mi è stato detto che “vedermi usare la frusta è quasi come vedermi danzare”. Naturalmente ho capito subito cosa significassero quelle parole, ma la cosa può non essere altrettanto evidente per chi non ha mai visto qualcosa del genere. Vediamo quindi di spiegarci. Presumo che sappiate che non esiste un solo tipo di frusta: ce ne sono decine tutti differenti l’uno dall’altro – sia per l’aspetto che per le sensazioni che provocano, ma anche per il modo in cui si usano. Qui sarà il caso di dire che, almeno nel mio studio, la funzione delle fruste non è solo infliggere dolore. È chiaro che quegli strumenti siano nati proprio per quello scopo, ma limitarsi a usarli per fare male sarebbe davvero una grave mancanza di fantasia e di abilità. Non che sia difficile: quando una frusta schiocca è perché la sua estre

Lost in translation

Ieri sono passata in libreria e “casualmente” sono stata attratta dalla copertina di un libro appena uscito. Si chiama Esperienze di una Dominatrice ed è la traduzione delle memorie non recentissime di Princess Spider, una prodomme inglese. Inutile dire che l’ho comprato subito, insieme alla riedizione di un vecchio libro di cui non trovo più l’originale che si intitola La sadica perfetta . Questo post potrebbe quindi parlare della quantità assurda di libri scritti da Dominatrici che stanno invadendo le librerie italiane, ma le osservazioni che farei sarebbero così scontate che non ne vale neanche la pena. Piuttosto, credo che sia interessante andare a vedere cosa mi ha fatto pensare la lettura delle “Esperienze”. Prima osservazione: Princess Spider dimostra ampiamente di divertirsi molto a fare ciò che fa, e questa è una boccata d’aria fresca dopo avere letto altri libri le cui protagoniste erano sostanzialmente prostitute esauste, che si sono date alla frusta solo perché è più conve

Preoccupazioni da donne

Come avevo anticipato, fra le ultime e-mail ricevute ho trovato alcuni messaggi che meritano di essere raccontati. In particolare uno davvero molto diverso dal solito, da parte di una signora di cui ovviamente non farò il nome. Normalmente le donne mi scrivono per due argomenti principali: come diventare una Dominatrice oppure per offrirsi come schiave. Alle prime rispondo di studiare, alle altre di venire a farsi valutare. Questa però è la prima volta che ricevo una lettera che tratta, nero su bianco, il terzo tema che passa per la testa a molte donne che mi incontrano. Riassumendo, il senso era questo: “sono felicemente sposata con un uomo molto innamorato di me. La nostra vita è ottima sotto tutti gli aspetti, ma di recente lui ha scoperto alcuni siti BDSM e mi ha detto che gli piacerebbe provare alcuni giochi in cui mi si sottomette. Poiché sono una persona curiosa e vivo senza problemi la sessualità ho provato a documentarmi e anche a fare qualcosa con lui… ma ho scoperto che prop

Sadica, sadiana e BDSM

L’argomento di oggi è la letteratura, perché durante la mia piccola vacanza si è ripetuto in due diverse occasioni un equivoco che sarebbe anche il caso di chiarire. Senza entrare nei dettagli, il punto è che ci sono ancora tante persone che fanno una gran confusione fra sadico, sadiano e BDSM. Poiché spesso le reazioni più negative nei confronti di chi condivide il nostro splendido hobby sono provocate proprio da questa confusione, è arrivato il momento di cancellare ogni dubbio. Fate attenzione, perché oltre a essere una lezione interessante di per sé, è ottima per fare bella figura in società e dimostrare di avere una cultura superiore. Partiamo dalla cosa più semplice. Un sadico (o meglio: una sadica…) è una persona che trova piacevole infliggere sofferenza ad altri. Se volete un esempio basta guardare me: sono senza dubbio alcuno sadica. Se però avete fatto lo sforzo di leggere questo blog e il contenuto del resto del mio sito vi sarete accorti che non sono né una pazza fuori di

Ritorno a casa

È proprio vero quello che dicono sul tornare a casa dopo le vacanze: per quanto una possa essersi divertita in ferie, ritrovare le proprie cose, i propri ambienti, le proprie atmosfere è una sensazione splendida. Io, per esempio, ho trovato un’abitazione in perfette condizioni (grazie al lavoro costante di un gruppetto di schiavi che hanno fatto l’impossibile per meravigliarmi al mio ritorno), un paio di nuovi giocattoli di cui vi parlerò sicuramente in futuro, e naturalmente una montagna di posta sia “reale” che “virtuale”. E tutto questo dopo che la mia fantastica (specie dopo che le ho dimostrato cosa succede quando mi si delude) assistente personale aveva già eliminato dalla pila tutte le comunicazioni ufficiali, le bollette, le ricevute, le pubblicità e così via. Così cos’altro potevo fare se non sedermi in terrazza, allungare le gambe sul mio poggiapiedi preferito e cominciare a leggere? Alcune cose che mi avete scritto sono deliziose, grazie. Altre sembrano scritte da babbuini i