Alla fiera del nord...

Quanti impegni, quanti impegni! Tutti belli, per fortuna, e vedrete che prima o poi vi racconterò qualcosa anche di ciò che sto facendo in queste ultime settimane, delle persone che sto incontrando, delle novità nel mio studio, di tanti nuovi giochi davvero molto interessanti che sto imparando… Ma prima è il caso di mettere un po’ d’ordine nei ricordi dei mesi già trascorsi, che sono altrettanto ricchi di esperienze degne di essere ricordate.
Partiamo con Monaco.

Monaco di Baviera è stata la prima tappa del mio piccolo tour della Germania, nel maggio scorso. Gli italiani di solito ci vanno per ingozzarsi di birra e wurstel, mentre nel mio caso si è trattato di un viaggio un pochino più professionale. La meta era infatti la Boundcon, cioè la fiera internazionale del bondage che vi si tiene ogni anno.
Chi mi conosce sa che apprezzo molto l’arte delle corde, ma di solito non amo particolarmente il bondage (l’erotismo delle legature) fine a sé stesso. Per me immobilizzare un corpo è un piacere e una bella esperienza estetica… ma si tratta solo del primo atto in un gioco di sensazioni e dominazione che in genere va molto al di là del semplice fare nodi. E quindi, vi chiederete, cosa sono andata a fare in un posto tutto dedicato a corde, shibari (le legature in stile giapponese) e così via?

La risposta è semplice. Vedete, ridurre il gioco del bondage a pochi passaggi di corda ormai standard è una cosa che secondo me fanno solo le persone di poca fantasia. Certo, anche io so realizzare un bel karada – cioè quella specie di rete di rombi sul corpo del soggetto – e sono piuttosto brava con gli hogtie, ossia le posizioni di incaprettamento. Però ho una creatività che va molto al di là di queste figure un po’ banali, e per fortuna questa mia stessa visione delle cose la hanno anche i tanti espositori e artisti che presenziano alla fiera.
In realtà gli spettacoli dei numerosi “maestri di corde” li ho guardati solo di sfuggita, anche se qualche trucchetto interessante me lo sono segnato anch’io. Per me la Boundcon è stata soprattutto visitare gli stand di grandi aziende e piccoli artigiani che presentavano le loro diaboliche e affascinanti idee per intrappolare vittime volenterose.

Così, è andata a finire che ho discusso a lungo con un produttore di gogne e tavoli di tortura per valutare se fosse in grado di realizzare un’ideuzza che ho in mente da un po’ di tempo. Poi ho fatto amicizia con un signore specializzato in camicie di forza: da quelle veramente utilizzate negli ospedali psichiatrici e nelle prigioni, a pezzi fetish di grande pregio che tuttavia non lasciano scampo neanche se sono fabbricate in latex o altri materiali insoliti. Dopo c’è stata quella coppietta carinissima che ha inventato la gabbia da viaggio, un oggettino che potrebbe essermi molto utile e che è capace di scomparire in una specie di grande cartella portadisegni nel giro di pochi minuti.
Ho reincontrato con grande piacere un amico che è probabilmente il più grande collezionista di manette al mondo, e che da tempo cerca di convincermi a cedergli un pezzo molto speciale che tengo nel mio studio per gli amici più indisciplinati. Mi sono piacevolmente stupita nello spazio di un paio di personaggi che creano cappucci di contenimento, isolamento e punizione davvero geniali, che penso proprio entreranno a far parte dei miei giocattoli. E poi c’erano i venditori di fruste, di corsetti strettissimi, di macchinari da sospensione, di dilatatori fantasticamente crudeli… Insomma, è stato uno shopping davvero piacevole!

Una parte della Boundcon è poi dedicata ai produttori di abbigliamento fetish, e come potevo resistere? Sapete bene quanto mi piacciano certi vestitini, così nella valigia sono finite nuove uniformi lucidissime, stivali con dei tacchi che… mmm… meglio non raccontarveli, o potrei provocare reazioni inappropriate! Dicevo, ho preso qualche scarpina che i miei amici feticisti adoreranno di sicuro (e in più di un senso!), guanti deliziosi, un po’ di frustini e scudisci davvero originali… fortuna che avevo provveduto a portare con me due dei miei schiavi più fedeli e resistenti, se no sarebbe stato molto difficile trasportare tutto fino in albergo!

Lo shopping peraltro è stato molto proficuo anche in una serie di boutique per appassionati di erotismo che mi erano state segnalate da un caro amico che condivide i miei stessi interessi. Penso proprio che nei prossimi mesi vi farò sognare un po’ con qualche foto delle novità, ma naturalmente i più curiosi possono sempre venire a vederle di persona, prendendo appuntamento nel mio studio come spiego nell’apposita pagina del sito.
L’unico aspetto poco riuscito della tappa a Monaco è stata… la stanchezza! Come sapete, girare le fiere è sempre piuttosto faticoso – e lo diventa ancora di più quando ci si sofferma a provare tanti strumenti sui corpi dei molti visitatori che non sembravano desiderare altro che offrirsi come mie cavie. Che dite? Sarà stato per via del look severo (molto severo…) ed elegante che avevo scelto per quei giorni, o per l’onore di poter soddisfare un capriccio di una celebre Signora italiana?

Mah, comunque sia il fatto è stato che proprio non me la sono sentita di partecipare al grande party che era stato organizzato nel club Bdsm più famoso della città. Dopo una giornata fra stand e seminari di bondage, ho preferito restare nella mia suite in compagnia dei miei valenti servetti, che hanno svolto alla perfezione anche i loro compiti di attendenti di camera e hanno potuto lavarmi, coccolarmi e far riprendere i miei stanchi piedini dalle fatiche della giornata. Credo che possiate tutti immaginare il modo, vero maialini miei?
Comunque, piaceri privati a parte, la sosta a Monaco è stata piuttosto breve e presto sono dovuta ripartire per la seconda tappa del viaggio. Un breve volo verso nord, e sono atterrata a Berlino – che in Germania viene considerata un po’ la capitale del Bdsm e del fetish. Che dire… in effetti la fama è ben meritata!




Purtroppo vorrei tanto parlarvi ora di tutte le cose piacevoli e dei bei posti che ho potuto visitare in quella città, ma ho un appuntamento con una persona che mi ha supplicato di poter ammirare (dal basso, naturalmente…) proprio un paio di stivali provenienti da lì. Lui probabilmente pensa di cavarsela con qualche leccatina, ma tanto scrivere di bondage mi ha fatto giusto venire un paio di ideucce che voglio provare al più presto…

Post popolari in questo blog

Onanismo

"Clistere di piacere"

Prima volta da Mistress Ingrid a Brescia