Parliamo di politica... o quasi

E così siamo arrivati alla fine, o almeno sembra. Nel momento in cui sto scrivendo, in Parlamento si stanno scannando per l’ennesima volta mentre cercano di accordarsi su una serie di “misure speciali” che possano permettere all’Italia di non fallire ingoiata dai debiti. Io non sono una economista, ma credo di non sbagliare se dico che non c’è misura che tenga: la nostra simpatica classe politica è finalmente riuscita a spolpare l’osso fino all’ultimo, e dopo tanti anni di comportamenti irresponsabili da una e dall’altra parte non è rimasto più niente con cui tappare i buchi di bilancio.
Non sono neanche un’esperta di politica, quindi non dirò cosa penso bisognerebbe fare della gentaglia che sta in Parlamento – tutti, dal primo all’ultimo e contando anche quelli delle legislature passate – benché la mia esperienza professionale mi possa suggerire un po’ di ideuzze interessanti. D’altra parte, di una cosa sono certa: come dice un mio caro amico, in Italia la politica è morta da almeno trent’anni, quindi è inutile riempirsi la bocca con questo argomento.

Se però “i politici” sono solo un teatrino di delinquenti, sono a cavallo. Di spettacoli sì, che me ne intendo! Anzi, a essere precisa me ne intendo ancora di più di spettacoli erotici… cioè proprio di quelli che secondo mille intercettazioni, rilevamenti e inchieste hanno contribuito a distruggere la nostra nazione e la sua credibilità.
Non pensiate che questa sia una critica politica, per carità. Nelle camere di piacere del mio studio non c’è spazio per certi argomenti noiosi: superata la soglia, anche il più importante dei ministri diventa solo un umile schiavo e non vedo proprio perché dovrei sporcare il mio paradiso con discussioni inutili. Anzi, come vedete ho aspettato anche parecchi mesi prima di dire la mia sui famosi “bunga bunga” – ma ora che il sipario sta calando (per quanto?) su questa triste vicenda  ho proprio voglia di dire la mia. Da professionista della sensualità, mica da opinionista.
Allora, ve le ricordate le intercettazioni telefoniche che hanno dimostrato a tutti il ruolo dell’impresario Mora nei festini porno di Arcore? A me ne è rimasta particolarmente impressa una che diceva più o meno così:
Mora – Senti, per la festa di stasera vestiti da sexy infermiera, così fai un po’ di scena, ok?
Ragazza – Ma come da sexy infermiera? Che vuol dire?
-  Beh… con un camice bianco senza niente sotto, le autoreggenti bianche, magari uno stetoscopio…
- Eeeeh? E io dove le trovo queste cose?
- E dove vuoi trovarle… se non ce le hai in casa vattele a prendere in un sex shop, no?
- Ah, va bene. Lo farò. Ma poi cos’è che devo fare?
- Se ti vesti da infermiera fa’ l’infermiera, ti pare?
- E cosa fa una infermiera?
- Ok, ho capito. Allora: ti vesti come ti ho detto, fai un po’ di balletto, poi ti ci avvicini, fai finta di auscultarlo…
- E che vuol dire?
- Che gli metti lo stetoscopio sul cuore. Poi gli provi la pressione… hai capito dove, vero?
- Oh sì. Questo l’ho capito!
- Ecco, brava. Alla fine mi raccomando di dirgli che è in perfetta salute, come un ragazzino, che a lui gli piace sentirsi raccontare ‘ste cose…

…e via così. Adesso però penso che ci stiamo chiedendo tutti la stessa cosa:  ma come è possibile che qualcuno così incompetente sia finita a essere una delle prostitute più pagate del mondo? No, dico… non è che stiamo parlando di ingegneria nucleare, eh? Qui si tratta solo di interpretare una delle situazioni più classiche che si siano mai viste. Eppure non ci arrivava lo stesso. Costo della prestazione, secondo l’analisi dei conti del cosiddetto “utilizzatore finale”: da 5.000 a 125.000 euro.
Con il mio passato da infermiera (vera) posso assicurarvi una cosa: per quella cifra avrebbe potuto ingaggiare tranquillamente una dottoressa vera. Ma con una somma simile si può affittare anche una intera squadra di pornostar professioniste, tipo le ragazze dei film di Andrew Blake; o una scrittrice di best seller erotici (se si preferiscono stimoli più intellettuali); o due settimane di una compagnia teatrale specializzata in spettacoli perversi come La Fura dels Baus o i Suka Off; o uno stuolo di schiave professioniste come quelle di certi studi tedeschi, alle quali si può fare assolutamente di tutto; o una top model di livello internazionale, o qualsiasi vincitrice di qualsiasi concorso di bellezza del mondo. Fidatevi di chi conosce un po’ l’ambiente dell’eros a pagamento: le cifre sono molto più basse di quanto si creda.
E allora non si può fare a meno di domandarsi perché ridursi così.
A dire la verità credo di sapere anche la risposta, che purtroppo è molto deprimente per chi come me (e probabilmente voi) la sensualità la vive con raffinatezza, come una cultura preziosa che va studiata, alimentata e migliorata di giorno in giorno, con l’impegno che merita quella che è, in fin dei conti, l’attività più piacevole che si possa sperimentare nella vita. E il fatto è proprio questo: che a pensarla così siamo solo una rara minoranza.
Tanto per fare un esempio, nella mia casella di email arrivano regolarmente messaggi di due tipi. Il primo è di chi mi riempie di complimenti per i contenuti del sito, la scelta delle parole, la raffinatezza delle foto e non ultimo ciò che scrivo in questo blog. L’altro è invece l’esatto opposto: gran lamentele perché non ci sono abbastanza immagini, perché non mi mostro nuda e perché “c’è troppo da leggere”. Come dire: ‘sono capitato sul tuo (e già, perché questi tizi danno sempre del tu, neanche fossi una loro amica…) sito e ho voglia di farmi una pugnetta, quindi vedi di darti da fare perché non ho mica tanto tempo per queste cose’. Che squallore!
Il vero problema è che per ciascuna mail del primo tipo ne arrivano otto o dieci del secondo, e questo la dice lunga su quanto poche siano in proporzione le persone dotate di cervello. Anzi, direi le persone e basta, perché qualcuno che pensa all’erotismo solo come a una questione di rapida masturbazione è per definizione solamente un animale, una bestia.
Ma fra di noi, che ragioniamo più da homo sapiens, possiamo permetterci qualche ragionamento un po’ più approfondito. Quella che sto per scrivere non è solo la mia impressione, ma una interpretazione seria che condivido con uno dei miei schiavi favoriti, che di professione fa il sessuologo e pertanto ha una visione più completa della cosa.
Il fatto è, cari miei, che un po’ in tutto il mondo ma in Italia soprattutto, si prende la sensualità troppo alla leggera. Fino a quando si è eccitati… per carità, è la cosa più importante che ci sia e si è capaci di metterci dentro tantissime energie. Poi però arriva l’orgasmo, l’ormone se ne va a nanna e, d’improvviso, si pensa che “tanto è solo sesso, mica una roba seria”.
Io questa cosa l’ho vista accadere infinite volte. Si va dal cliente che mi si presenta come schiavo devotissimo, pronto a tutto, e quando ha un orgasmo spontaneo semplicemente entrando nella mia camera delle torture impallidisce e scappa a gambe levate inventandosi balle inverosimili. C’è la ragazza che prima mi perseguita per settimane perché “vuole imparare a fare la Mistress” e non appena si accorge che ci sono impegni da rispettare e nozioni da imparare abbandona tutto e torna a fare la commessa al supermercato. C’è il fotografo che mi contatta per realizzare degli scatti attorno ai quali costruire un’intera mostra sul BDSM ma poi si perde d’animo quando gli dico che non sono a sua disposizione ventiquattr’ore al giorno e quindi sparisce senza che si veda più alcuna mostra. L’organizzatrice di “seminari di cultura sadomaso” che è talmente svogliata da mandare in vacca il lavoro dei relatori, e poi non ti risponde nemmeno più a telefono. Il proprietario di locali che prima ti racconta di volere organizzare la più grande sfilata fetish mai vista ma al momento di spostare un faretto decide di continuare a vendere pizze. L’artigiano che si presenta sul mercato come il più grande costruttore di stivali erotici mai visto però ci mette tre anni fabbricarne un paio, e poi sono pure fatti male… Devo andare avanti?
Potrei citare altri duecento casi, e l’unico punto in comune sarebbe quello: passato il breve momentino di esaltazione, per tutta questa gente l’erotismo diventa qualcosa di inutile, se non addirittura da disprezzare.
Allora per forza che non è più importante che una escort sappia fare davvero il suo lavoro, o che una Dominatrice abbia veramente un dungeon attrezzato come si deve… Tanto cosa cambia? Il tempo di una sega, e via: tutto dimenticato, si può tornare a rincretinirsi davanti alla tele (o a rubare dalle tasche di una nazione).
In queste settimane ho sentito diverse persone lamentarsi di come sia calata la qualità del BDSM in Italia, e non nego che è un fenomeno che sento anche io. Tuttavia penso che si stia confondendo la causa con l’effetto: l’erotismo estremo della dominazione e la sottomissione resta quello di sempre, intrigante e stimolante come null’altro al mondo. Quel che è cambiato è il modo con cui sempre più persone lo approcciano. Invece che considerarlo un tesoro prezioso da proteggere e far crescere sempre più, ci si lascia trascinare da questo stupido atteggiamento usa-e-getta che ci viene ripetuto insistentemente da tutte le parti, ed ecco il risultato.
C’è un detto che mi sembra venga dalla Cina, che recita: “qualsiasi opera durerà nel tempo solo tanti anni quanti ne sono serviti per costruirla”, e credo proprio che sia vero. Dedica all’eros solo cinque minuti, e non ti restituirà piacere che per cinque minuti; coltivalo invece per tutta una vita, mostrandogli il rispetto che merita, e ti darà emozioni inarrivabili in ogni momento della tua esistenza.
Per quanto mi riguarda sarò un po’ cocciuta, un po’ all’antica, ma amo la mia passione da tanto tanto tempo e non ho nessuna intenzione di cambiare atteggiamento. Ho la fortuna e il piacere di avere tanti schiavi che la pensano come me, e ciò che realizzo con loro tutti i giorni mi rende enormemente felice.
Ora sta a voi scegliere: preferite una vita di masturbazioni tristi e rapide, o quella che offre il regno di Madame Ingrid? Se lo chiederete con gentilezza, sapete che varcare la mia soglia non è così difficile…

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