Oltre il grigio



In occasione dell’uscita del film 50 sfumature di grigio[1] sono stata intervistata in qualità di professionista ed esperta dell’universo BDSM da una giornalista che collabora con Grazia[2]. L’invito ad esprimermi in merito alla relazione di dominazione quale nucleo tematico del film in oggetto, costituisce un valido motivo per ritornare a scrivere.
Come dire: ci sono ancora.
Ci sono e sono intenzionata a comunicare quello che penso innanzitutto sul libro dal quale il film è stato tratto, in quanto 50 sfumature di grigio rappresenta un caso editoriale[3] prima che cinematografico.
Ho letto il libro e credo che esso si presti ad una serie di considerazioni, il cui denominatore comune riguarda l’attinenza con il mondo BDSM, ovvero il livello di verosimiglianza che struttura il romanzo (un romanzo non deve necessariamente riprodurre la realtà, ma nel momento in cui la evoca e nel momento in cui vende milioni di copie in tutto il mondo, è corretto riflettere su ciò che viene evocato ).
A mio parere, il libro rappresenta una versione soft del BDSM e per versione soft intendo la parte più socialmente accettabile del BDSM.
Non è infatti casuale che la relazione descritta assegni il ruolo del dominante ad un uomo e, parimenti, la parte della dominata ad una donna, in linea con uno stereotipo di genere che riflette il comune modo di pensare e di immaginare il rapporto di dominazione in generale, prima ancora che di tipo sessuale e sadomasochistico.
Quindi il libro veicola una percezione culturale che viene smentita dalla realtà BDSM, dove statisticamente sono più gli uomini a rivolgersi come sottomessi ad una dominatrice.
Un altro aspetto su cui voglio focalizzare la mia attenzione riguarda la fluidità con la quale i due protagonisti trasformano il loro incontro in una relazione sadomasochistica, lasciando intendere che la possibilità di sperimentare una relazione BDSM sia analoga alla possibilità di vivere una relazione semplicemente sessuale. Nel libro Christian rende partecipe Anastasia della sua natura di dominante dopo una conoscenza superficiale e questo può far pensare che basti confessare le proprie fantasie di tipo sadomasochistico affinché il partner le condivida. Inoltre, non è sufficiente la stipulazione di un contratto per garantirsi rispetto e fiducia reciproci.
Una relazione BDSM si fonda su dinamiche emotive e psicologiche profonde che si attivano lungo un percorso temporale e di conoscenza molto più impegnativo di quello che il libro descrive perché il gioco di ruolo che caratterizza la relazione BDSM è fondamentalmente una dialettica tra maschere, e la maschera, paradossalmente rimanda al concetto di identità
La maschera è un velo che svela; è un personaggio che si sceglie di interpretare e proprio la scelta di quel personaggio è rivelativa di chi si è. La maschera è insieme volto e rappresentazione, una contaminazione di due principi: l’io e il me e di due processi: espressione di sé e riconoscimento dell’altro.
Per tali ragioni ritengo superficiale la descrizione della relazione BDSM che il libro veicola; ma, proprio per questo, ritengo appropriato il titolo del libro: 50 sfumature di grigio è la descrizione attenuata di uno spettro cromatico più intenso[4].
Infine, mi soffermo sul tema della sicurezza quale dimensione intrinseca ad una relazione di dominazione. Ogni esperienza BDSM assegna necessariamente a chi ricopre il ruolo dominante enorme potere e, in ogni esperienza BDSM che si rispetti, l’enorme potere diventa etica e responsabilità. Come dominatrice io possiedo indiscutibilmente molteplici competenze che riguardano le pratiche attuate, gli strumenti utilizzati, gli aspetti anatomici e medici e la sensibilità psicologica indispensabile per gestire un rapporto così complesso.
Tuttavia, non sempre è così, voglio dire che non sempre chi conduce il gioco è in grado di farlo e non sempre tutto è sotto controllo, per cui preferisco chiudere questa riflessione ricordando l’importanza di conoscere (torna il tema della profondità della relazione) il partner (il suo corpo, i suoi limiti, le sue paure, le sue potenzialità, i suoi desideri) affinché il gioco BDSM, pur nella sua naturale e ritualizzata drammaticità, non si trasformi in tragedia.
A questo punto, non mi resta che assistere alla proiezione del film.

M.I.


[1] Nelle sale cinematografiche italiane a partire da venerdi 13 febbraio 2015.
[2] Uno stralcio dell’intervista è pubblicato su Grazia 11/02/2015.
[3] 50 sfumature di grigio, di E. L. James, 2012 (edizione italiana) (primo romanzo di una trilogia che si completa con 50 sfumature di nero e 50 sfumature di rosso).
[4] Sfumare secondo il vocabolario vuol dire diminuire progressivamente l’intensità di un colore

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