I genitali... come puntaspilli.

Gio, ancora lui, il più profilico a mandarmi racconti questa volta mi offre in sacrificio di sottomissione i suoi genitali e io...

Mistress Ingrid aveva disposto lo schiavo legato a testa all’ingiù e con le gambe divaricate, la testa non arrivava a toccare il pavimento per pochi centimetri e da quella posizione poteva disporne come desiderava. L’ano e le palle dello schiavo erano facilmente raggiungibili dai colpi di frusta che cominciarono a colpirlo con precisione, iniziando a colpire prima l’ano per poterne disporre subito. Dopo alcuni colpi ben assestai ed aver segnato per bene lo sfintere, Mistress Ingrid inserì un fallo nello schiavo, occupando in profondità quella parte, non intendeva lasciare nessuna parte dello schiavo senza dolore. Legato il fallo in maniera non possa uscire, l’attenzione si sposta sulle palle dell’uomo ed usando il frustino usato in precedenza con mano esperta, eccola colpire la virilità dell’uomo. Un breve momento di respiro seguiva un colpo deciso, poi un altro ed un altro ancora, lo schiavo gemeva ma non impietosiva Mistress Ingrid la quale smise di colpirlo solo perché la vera tortura era ancora lontana dall’iniziare. Presa una corda sottile legò le palle dello schiavo mettendole in trazione facendo poi passare la corda sul palo dove erano legate le gambe aiutata da alcuni pesi alla fine della corda. 

Lo scroto era teso verso l’alto ed ecco arrivato il momento della vera tortura, Mistress Ingrid si era seduta sulla panca davanti allo schiavo ed iniziò a trafiggergli la pelle del cazzo con degli aghi. Iniziando dalla pelle presso lo scroto ed entrando con l’ago dalla parte destra, poi appena il dolore era scemato ecco un nuovo ago entrare vicino al primo ma da sinistra scendendo verso il glande. Presa la giusta misura ecco inserire un altro ago nella pelle da destra e subito un altro da sinistra. Lo schiavo tendeva a lamentarsi troppo quindi Mistress Ingrid gli mise in bocca un piede da leccare per potersi concentrare sull’opera senza distrazioni. Un ago dopo l’altro giunse al punto più delicato, il frenulo, e lo trapassò con grande felicità da destra. Soddisfatta del risultato continuò a giocare con la parte martoriata facendo indurire il fallo dell’uomo provocandogli ulteriore dolore ed aggiunse qualche ago sulla pelle tesa dello scroto dove le pareva meglio. Nonostante i lamenti la lingua dello schiavo lavorava bene sulle dita dei piedi quindi Mistress Ingrid avrebbe concesso un premio, fece scendere lo schiavo in modo che avesse la testa appoggiata sul pavimento e dopo aver tolto uno alla volta gli aghi dal cazzo, iniziò a masturbarlo. Prima lentamente, poi velocemente e poi lentamente fino a permettergli di far uscire il proprio seme ma direttamente sulla propria faccia o sulla bocca doverosamente aperta. Vedere il volto dello schiavo coperto dal proprio seme rendeva soddisfatta Mistress Ingrid, anche in considerazione che lo scroto era teso verso l’alto ed era quella la fonte dalla quale aveva estratto il seme. Lo schiavo rimase in quella posizione per qualche minuto mentre Mistress Ingrid riponeva gli strumenti usati, poi vista la posizione prima di liberarlo usò ancora la frusta, a lungo.

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