Fuck Machine: pleasure machine.

Mistress Ingrid voleva realizzare una sessione innovativa con lo schiavo e per prepararlo lo aveva posto a carponi ai propri piedi ordinandogli di leccargli per bene gli stivali. L’essere inferiore si impegnava nel lucidare gli stivali, nella speranza di evitare la giusta punizione, ma la sua regina sarà inflessibile nonostante godesse della visione dello schiavo intento a lucidare gli stivali con la lingua. Con lo schiavo ai propri piedi, Mistress Ingrid ne ammirava l’impegno, quell’essere inferiore non risparmiava la propria lingua sulla pelle nera degli stivali, ma questo non era sufficiente per soddisfarla, ed usando un gatto a nove code aveva iniziato a colpirlo sulle natiche e sulle palle. Da quella posizione Mistress Ingrid poteva raggiungere le parti più sensibili, colpendole con la forza che preferiva, infatti ad ogni colpo ricevuto lo schiavo gemeva interrompendo l’uso della lingua nel migliore dei casi, mentre in altri crollava soddisfando Mistress Ingrid che si nutriva del suo dolore. Mistress Ingrid concesse una breve pausa allo schiavo, ma solo il tempo utile per prendere un nuovo strumento, poi tornò a colpirlo dalla stessa posizione. Usando un cane iniziò a colpire l’ano con grande precisione, creando dei solchi viola proprio sulla parte delicata che a breve avrebbe forzato. Un colpo dietro l’altro fino a quando vide lo sfintere dello schiavo coperto di segni viola e pronto per essere violato. Mistress Ingrid guidò lo schiavo tramite il guinzaglio conducendolo fino alla panca, lo fece salire ponendolo in maniera che offrisse le proprie terga segnate dai colpi. Da quella posizione, una delle sue preferite, Mistress Ingrid poteva possedere lo schiavo come meglio avrebbe voluto, gli avrebbe strizzato le palle mentre lo preparava a quanto gli spettava. Controllato che lo sfintere fosse adeguatamente segnato dal cane, quando pronta, Mistress Ingrid prese possesso dello schiavo, penetrandolo bruscamente ed a proprio piacimento ed ignorando le inutili suppliche dell’uomo. Fissò poi il fallo, mentre ancora era dentro al corpo dell’uomo, ad una Fuck Machine con la quale iniziò a scoparlo. 
Il fallo si faceva strada dentro al corpo dello schiavo, muovendosi avanti ed indietro rendendo Mistress Ingrid soddisfatta nel vedere la sua sofferenza, ciononostante proseguiva a frustarlo, non voleva fosse solo la Fuck Machine a possederlo. Come Mistress Ingrid percepiva che lo schiavo si fosse assuefatto alla velocità con la quale la Fuck Machine lo violentava, subito interveniva a modificarla, aumentandone la frequenza della penetrazione. Lentamente, poi più velocemente, fermando la Fuck Machine per poi farla ripartire improvvisamente, Mistress Ingrid possedeva lo schiavo a proprio piacimento, indirizzandone la sofferenza verso nuovi limiti, che solamente Mistress Ingrid avrebbe scelto.

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