Impalato.

 

Sempre dalla penna dello slave gio.


Mistress Ingrid non aveva a disposizione lo schiavo da parecchio tempo, causa coronavirus, e voleva disporne in maniera da godere al massimo del suo dolore, infliggendo anche quanto non era stato possibile a causa della lontananza. Dispose quindi lo schiavo su una struttura in cuoio per tenerlo sospeso e con le gambe aperte, dispose sotto allo schiavo uno sgabello sul quale sorridendo sadicamente aveva posto un fallo e poi lo fece scendere per impalarlo. Prima però aveva legato le palle dello schiavo con una corda, alla quale aveva posto progressivamente dei pesi in modo da tenerle bene in trazione, gonfie e ben tese. Dopo aver preparato l’entrata, Mistress Ingrid aveva fatto scendere lo schiavo lentamente, impalandolo e permettendo quindi al fallo di aprirsi la strada dentro lo sfintere, lo aveva fatto scendere tramite il paranco in maniera da far entrare solamente metà della lunghezza del fallo. Non voleva entrasse completamente, non quel fallo e dopo alcune consistenti strizzate alle palle gonfie, Mistress Ingrid passò alle spalle dello schiavo, in maniera da raggiungere agevolmente il fallo. Con mano esperta lo mosse velocemente molte volte in maniera da allargare lo sfintere, pizzicando i capezzoli e quando sentì che lo schiavo si era assuefatto alla dimensione, lo alzò di quel tanto per sfilare il fallo per inserirne immediatamente uno di maggiore dimensione, sfruttando poi la forza di gravità per farlo entrare. Lo schiavo venne sorpreso da quella penetrazione che lo lasciò senza fiato ed annaspare con la bocca alla ricerca di aria.


 Mistress Ingrid non era sazia della sua sofferenza e dopo una pausa nella quale permise allo schiavo di riprendersi, usò ancora il paranco per far entrare ed uscire il fallo, fino a quando lo sostituì con uno di maggiori dimensioni. Il culo dello schiavo a quel punto era stato allargato quanto Mistress Ingrid desiderava che poté dedicarsi ad una seconda tortura, quella che forse avrebbe saziato la sete di dolore. Le palle dello schiavo erano ancora prigioniere e ben serrate dal legamento quindi con precisi colpi inferti con un corto frustino, Mistress Ingrid iniziò a colpire il cazzo dello schiavo, da troppo tempo non ne disponeva e vedere nei suoi occhi il dolore ed il desiderio di supplica, anche se mai l’avrebbe manifestata, le dava gioia. I segni viola lasciati dal frustino non si contavano e coprivano il cazzo e la cappella dello schiavo a sufficienza, quindi dopo aver fatto entrare fino in fondo il fallo molte volte, Mistress Ingrid si ritenne sazia del suo dolore, ma volle umiliarlo ulteriormente. Liberò le palle dai legamenti e dopo averle strizzate, con movimenti decisi della mano estrasse lo sperma dallo schiavo, ma solo per farlo ingoiare all'uomo.

Soddisfatta delle sofferenze inflitte decise di premiare lo schiavo permettendogli di bere il suo prezioso nettare.

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