24/7 (Seconda parte)

Parlavamo di 24/7, dunque. Oggi sarò particolarmente crudele con voi, perché ho in progetto di spiegarvi una volta per tutte quale sia la realtà di un rapporto di schiavitù a tempo pieno come quello che sognate tanto. Come accade sempre in questi casi, sono sicura che passati lo shock e la sofferenza mi amerete ancora di più, riconoscenti di avervi aperto gli occhi.
Prima di tutto facciamo però una importante premessa. Quando si parla di “24/7” (e andate a leggervi il post precedente per vedere cosa significhi questa sigla) ogni persona sembra avere la sua idea nell’interpretazione del termine. Fermo restando che si tratti di sottomissione full time, per alcune persone significa “essere a disposizione in qualsiasi momento”, per altre “avere un atteggiamento mentale costantemente rivolto al benessere della Padrona”, e per altre ancora “restare rinchiusi fino alla morte in una gabbia da cui si viene tirati fuori solo per essere torturati”. Io invece non pretendo di possedere la Verità Assoluta, ma dopo avere visto e vissuto diverse relazioni di questo tipo posso darvi un’opinione informata dei fatti su quale sia la realtà di queste cose.

Innanzitutto, come spiegavo nel brano della volta scorsa, è bene chiarire che in un rapporto di dominazione è chi viene dominato quello che serve il dominatore, e non viceversa. Si può quindi escludere in partenza che la Dominatrice metta in scena un complicatissimo, faticosissimo e costosissimo teatrino fatto di camere di tortura, abbigliamenti sexy, giochi astrusi e così via solo per realizzare le fantasie assurde del cosiddetto “schiavo”.
È chiaro che stiamo parlando di persone che comunque amano e vivono la dominazione per gran parte delle loro giornate, ma come dice un mio caro amico “neanche Apollo sta sempre con l’arco teso”. Anche le Dominatrici hanno i loro momenti di relax, i loro hobby, altri interessi, amicizie e relazioni sociali da seguire e così via. Meglio quindi mettere le cose in un’altra prospettiva.

Una delle migliori definizioni di questo tipo di rapporti l’ho trovata in un contesto comico, che però come spesso accade con la comicità ben fatta nasconde grandi verità. La definizione è: “un rapporto 24/7 è come un matrimonio. Però consensuale”.
Il riferimento è naturalmente a quei classici matrimoni d’altri tempi, in cui le mogli vivevano in completa dipendenza dal marito. Se avete presente un qualsiasi film americano degli anni ’50, tipo quelli con Doris Day, avrete anche un’immagine precisa di ciò di cui sto parlando. Si tratta di casalinghe perfettine, sempre sorridenti e disponibili, che passano la giornata in funzione del momento in cui il loro uomo rientrerà a casa. Loro gliela faranno trovare splendidamente pulita, ordinata, con fiori freschi e una cena magnifica pronta da sfornare, la musica preferita (di lui, ovviamente) sullo stereo, un grande sorriso e l’accordo implicito che dopo cena lei sarà cera nelle sue mani – ammesso che lui non preferisca uscire da solo con gli amici.

Se anche voi leggendo queste parole avete avuto i brividi lungo la schiena vi capisco perfettamente. Anche io trovo abominevole quel tipo di rapporto, ma resta il fatto che la parità fra i sessi è un’invenzione molto recente: per secoli e secoli le cose sono andate più o meno così, e c’è persino chi dice che si tratti di una predisposizione naturale della razza umana.
Per quanto mi riguarda, invece, la trovo pura schiavitù domestica – ed è il motivo per cui è un perfetto esempio di rapporto 24/7. Invertite i personaggi mettendo l’uomo nella posizione del casalingo, e avrete qualcosa di molto simile all’impostazione di base di un rapporto full time.

Lo schiavo 24/7 è quindi una specie di incrocio fra Doris Day e il perfetto maggiordomo inglese, perché “ovviamente” fare l’ometto di casa non basta affatto. Come ho scritto la volta scorsa, se devo pensare di provvedere alla vita di qualcuno dal punto di vista di alloggio, vitto, tempo e intrattenimenti mi aspetto come minimo che costui faccia tutto il possibile (e anche qualcosa di impossibile) per rendere la mia vita una favola, completamente priva di fastidi, incombenze e cose sgradevoli.
Dopo tutto va tutto a suo vantaggio: se sono di buon umore posso avere voglia di premiarlo dedicandogli le mie attenzioni, mentre se sono costretta a occuparmi di mille piccoli impegni probabilmente non avrò tempo da assegnare a una creatura per definizione inferiore, no?

Detto questo, è chiaro che la prospettiva di una schiavitù del genere non sia poi tanto male. Si tratta di una vita tranquilla e ben regolata, con una persona responsabile del benessere del sottomesso, e naturalmente non mancano gli aspetti più tipicamente legati a feticismi e BDSM. Una delle cose più belle dei rapporti 24/7, per esempio, è la possibilità di impostare giochi sul lungo e lunghissimo periodo che non si potrebbero assolutamente immaginare affidandosi solo a brevi incontri occasionali.
Pensate solamente a tutte le meravigliose possibilità di teasing and denial, cioè del gioco di tenere lo schiavo eccitatissimo, provocarlo in continuazione, ma negargli molto, molto a lungo ogni forma di piacere. Pensate alla possibilità di trasformare fisicamente il suo corpo, forse facendolo diventare una bella camerierina che solo un occhio molto attento potrebbe riconoscere per maschio, o forse lavorando su aspetti come la sua dilatazione (che richiede tempo e costanza…) o l’applicazione di piercing particolarmente impegnativi. Pensate a tutte le tecniche di modificazione comportamentale che si possono applicare su di una persona che non ha l’obbligo di avere contatti sociali anche per lunghi periodi… o più banalmente pensate alla possibilità di poter veramente ordinare “non uscirai da questo sgabuzzino finché non avrai lucidato alla perfezione tutte le mie calzature con la lingua!” – cosa che quando si ha una collezione di scarpe e stivali come la mia, purtroppo, non si può fare a meno di avere a disposizione tante, tante, tante ore.

Se l’idea di pensare più ai soufflé che alle fruste, più a lucidare pavimenti che al subire legature, più all’occuparsi delle scadenze delle bollette che alle date delle feste fetish continua ad attrarvi, probabilmente avete davvero una mentalità orientata a un rapporto 24/7. Ma non è certo finita.
Che tipo di musica vi piace? Beh, in ogni caso scordatevela, perché escludendo il caso di una fantastica coincidenza se entrerete al servizio di una Dominatrice sentirete solo quella che piace a lei. Amate i film drammatici in TV? Cavoli vostri, perché magari lei guarda solo telenovelas (non io, per carità!) e pretende che le seguiate pure voi, o forse non vedrete mai più la televisione in vita vostra. Gradite la cucina francese? Purtroppo la Padrona però la odia, quindi dimenticatevi le escargot e preparatevi a ingozzarvi di pasta e ceci ogni giorno che dio manda in terra.

Questi sono solo esempi, naturalmente, ma sono utili per sottolineare che in un rapporto di questo genere non ci sono mezze misure. Se volete una Dominatrice a tempo pieno sarete trattati da schiavi a tempo pieno. Altrimenti state cercando una fidanzata o un’amica che ami l’erotismo estremo, e fareste meglio a evitare di impelagarvi in situazioni da cui è difficile poi uscire.
A questo proposito sarà bene parlare di un altro argomento che di solito viene ignorato, e che si rivela poi invece essenziale. Ditemi, di preciso… che progetti avete per il futuro?

Quel che voglio dire è che è molto facile lasciarsi prendere dall’onda della fantasia e immaginare una vita tipo “due cuori, una capanna e una camera delle torture”. Però le persone non vivono in un mondo di fantasia e succede che possano cambiare idee, ammalarsi e sicuramente invecchiare. Avete pensato se davvero può piacervi l’idea di ritrovarvi a settant’anni a quattro zampe vicino a una vecchietta rugosa e magari un po’ rimbecillita dall’età?
Se la risposta è “no” ricordatevi però che “a tempo pieno” vuol dire che una volta iniziato un rapporto full time non avrete il tempo di fare altro. Non potrete costruirvi un futuro alternativo, forse non avrete amici da cui rifugiarvi, e se la Dominatrice dovesse improvvisamente decidere di non volervi più fra i piedi vi trovereste abbandonati a voi stessi. Sicuri di avere ancora l’entusiasmo iniziale?

Naturalmente siamo tutti persone di buon senso e quindi si presume che, avendo a che fare con una Dominatrice seria, costei abbia pensato sin dall’inizio a creare una sorta di “fondo pensione” a vostro nome in modo da darvi una sorta di rete di sicurezza in caso di problemi. Naturalmente ci auguriamo tutti che da un rapporto così intenso sbocci prima o poi un amore così profondo che col tempo l’affetto sia più grande di ogni ostacolo e acciacco… però questi sono aspetti di cui poche persone tengono conto, e finiscono col mettersi in guai grossi.
La prossima volta che vi ritroverete a sognare di portare un collare chiuso in maniera permanente al collo pensateci: stiamo parlando di scelte estremamente serie, che non si possono fare solo sulla base di quanti ormoni avete in circolo al momento.

Quel che invece va benissimo per chi si lascia guidare dagli ormoni è vivere la dominazione e la sottomissione con grande intensità come è giusto che sia, eventualmente per periodi di più giorni continuativi, ma coltivando al tempo stesso anche una vita “normale” e proficua sotto tutti gli aspetti – primo fra tutti quello umano. Dopo tutto credo che mi conosciate abbastanza per sapere che ci sono Dominatrici perfettamente adatte a vivere e far vivere questi momenti nel modo migliore… e senza eccessi di cui ci si potrebbe pentire.
Se però dopo aver letto tutto questo state ancora pensando a proporvi come schiavi a tempo pieno contattatemi: sono davvero curiosa di conoscervi.

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