Dal Convegno di Sessuologia

Ormai questo blog sta diventando una specie di telegiornale. Ogni volta che mi preparo a scrivere qualcosa sulle mie esperienze personali avviene qualche avvenimento che le fa passare in secondo piano, e conquista inevitabilmente la tastiera. Oggi tocca a un evento che si è appena concluso a Roma e al quale ho avuto l’opportunità di partecipare come osservatrice grazie all’invito di uno dei miei servitori più fedeli, che conosco sin dai tempi in cui si era appena laureato. Oggi è uno psichiatra piuttosto noto, ed è per il suo lavoro che ha partecipato al convegno annuale della Federazione Europea di Sessuologia.
Sapete come vanno queste cose: giorni e giorni di incontri, conferenze, lezioni e seminari ai quali partecipano centinaia di esperti provenienti da tutto il mondo. Per quanto l’argomento mi interessi molto, devo sinceramente ammettere che seguire tutta la manifestazione sarebbe stato un po’ troppo pesante. In compenso ho presenziato volentieri all’evento che ha aperto il convegno, e di cui mi dicono si sia continuato a parlare per tutta la settimana a seguire.

Il tema del seminario era, come avrete intuito, il BDSM e la sessualità estrema in generale. Il relatore principale è stato un giovane professore membro dell’Associazione Italiana di Sessuologia e Psichiatria Applicata, che ci ha intrattenuti per un’ora abbondante con la presentazione dei suoi studi scientifici.
Il motivo per cui la cosa mi ha interessata tanto è che, una volta tanto, chi pratica erotismo estremo non è stato stigmatizzato o preso per matto. Anzi, la presentazione ha spiegato con il supporto di ricerche inconfutabili che… chi fa queste cose di solito sta molto meglio della media, con meno nevrosi e un rapporto di coppia di gran lunga più sereno. Il merito sembra che non sia tanto delle corde e delle fruste ma dell’abitudine che abbiamo a comunicare in maniera più chiara e sincera con i nostri partner – ma anche avere l’apertura mentale di esplorare le sensazioni più insolite fa la sua parte.

Nella seconda parte del seminario ha preso la parola Ayzad, che oltre a essere un amico è l’autore del più importante libro sulla dominazione mai realizzato in Italia, e ha brevemente spiegato quei concetti di rispetto, sicurezza e maturità di cui vi parlo ormai da anni e che non credo abbiano bisogno di essere approfonditi. I sessuologi intervenuti però sono rimasti sorpresi da cose quali l’attenzione che viene posta nel praticare “torture” anche tremende senza però provocare alcun danno… e sono state vittime di un gioco che ho trovato molto divertente.
Sul grande schermo allestito sono infatti passate dei brani tratti da vari libri, e il gioco consisteva nel capire da che tipo di opera fossero stati tratti. Per esempio, nel primo caso c’erano due descrizioni: una di come cavare un occhio a qualcuno facendolo soffrire il più possibile e una di come prepararsi a ogni genere di emergenza, comprese le insolazioni e le crisi di panico. Poi è stato chiesto: “quale di queste viene da un manuale di BDSM e quale da un corso per operatori umanitari?” Ovviamente la risposta è che quella descrizione violentissima era stata tratta da un corso per soldati americani di stanza in medio oriente… ma molti ne sono rimasti sorpresi.

Alla fine di tutto questo c’è poi stata una dimostrazione pratica di alcuni giochi classici. Una partecipante si è fatta fare un bel bondage in stile giapponese, un’altra si è fatta frustare (moooooolto leggermente) da un artigiano specializzato nella creazione di fruste di altissima qualità che era stato invitato a presentare i propri lavori, e mi dicono che un’altra sessuologa abbia provato la stimolazione elettrica, ma sinceramente non sono riuscita a vederlo perché ero impegnata a parlare con l’artigiano.
Ho trovato molto bello che questi personaggi che di solito se ne stanno lontano da tutto nell’alto delle loro torri d’avorio abbiano accettato di “sporcarsi le mani”, anche solo per un piccolo gioco come questo. A dire la verità il conferenziere gli ha dovuto ricordare più volte che “se non lo fate voi che siete sessuologi, chi lo deve fare?”, però l’importante è il risultato.

Anzi, ancora più importanti sono state le conclusioni del seminario. L’ultima presentazione conteneva infatti le dichiarazioni più sconvolgenti. Per capire di cosa sto parlando dovete ricordare che sino a oggi chi pratica sessualità alternative non era visto precisamente come un malato dagli psicologi, però sicuramente era guardato con un bel po’ di sospetto. Invece…
Invece gli studi scientifici presentati hanno dimostrato che non solo chi fa BDSM non è un malato, ma addirittura che le persone “normali” dovrebbero prendere esempio dalla maturità con cui noi affrontiamo questa sfera così importante della nostra vita. Oltre a questo è stato spiegato ai sessuologi come studiare il fenomeno, in modo da potere rispondere correttamente alle domande dei clienti e saper risolvere loro eventuali problemi.

Poiché l’unico modo per conoscere la dominazione è osservarla molto da vicino, è stato raccomandato di fare “ricerca sul campo” approfittando dell’occasione per sperimentare di persona almeno qualcuna delle sensazioni provocate dal nostro tipo di giochi. Ma poiché le vere ricerche scientifiche richiedono molto tempo e il dispiegamento di forze ingenti c’è stato ancora di più.
La Federazione di Sessuologia Europea ha infatti dichiarato che aprirà un osservatorio di ricerca su questi temi, in modo che per la prima volta al mondo sarà possibile raccogliere e studiare dati precisi, realistici, e forse si riuscirà a cancellare una parte della discriminazione che oggi pesa ingiustamente su chi ama collari e manette.

Sono rientrata a casa da Roma con il sorriso sulle labbra, che si è allargato ancor di più quando nei giorni successivi ho letto i molti articoli che hanno parlato del seminario sui giornali e ho ricevuto notizia di quante volte sia stato citato in radio. Insomma, da questo momento in poi è ufficiale: se qualcuno si permette di dirci che siamo matti, malati o qualcosa del genere gli si può rispondere “no, e lo dicono anche gli scienziati”.
Secondo me è una vittoria mica male per il mondo dell’erotismo…

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