Mistress Superstar!

Vi siete sentiti abbandonati, piccini? Vi capisco: dall’ultimo aggiornamento del blog è passato un bel po’ di tempo, ma non abbiate paura… Madame non è tipo da lasciarvi soli. Per me questi ultimi tempi però sono stati decisamente frenetici, da vera superstar della dominazione.
Ora le cose sembrano essere tornate a ritmi più normali, e complice anche il tempo da lupi ho finalmente trovato il tempo di rimettermi alla tastiera per rendervi partecipi degli ultimi avvenimenti.

Si è cominciato qualche giorno fa con un articolo uscito su Panorama all’interno del quale è comparsa anche una mia intervista. Chi mi conosce sa bene quanto sia guardinga nei confronti dei giornalisti: per un motivo o per l’altro sono sempre in cerca di scandali anche dove non c’è proprio niente di strano, e non vedo alcun interesse a rendermi partecipe di questo loro gioco. Per me fetish e dominazione sono cose molto serie che meritano una loro privacy, quindi di norma ho sempre rifiutato le numerose richieste d’intervista che mi sono state fatte.
A farmi fare un’eccezione questa volta è stata la combinazione di vari fattori: l’autorevolezza del giornale, i modi garbati e intelligenti dell’intervistatore, le altre persone intervistate (una volta tanto tutte competenti dell’argomento) e, dulcis in fundo, una buona parola messa da Ayzad, che con il suo nome è sempre una specie di garanzia di serietà.

Se volete sapere cosa ho dichiarato e come sono stata descritta non avete da fare altro che leggere l’articolo online. Qui può essere invece più interessante rivelare i retroscena dell’intervista, che ho trovato abbastanza divertenti. Dovete infatti sapere che l’autore dell’articolo era stato incaricato di realizzare un dossier sulle “perversioni degli italiani” ispirato allo scandalo Mosley, di cui abbiamo già parlato in passato. Tutto era già pronto per il solito articolo morboso e pecoreccio… finché l’autore non si è informato su ciò di cui avrebbe dovuto scrivere.
Come potete facilmente immaginare, quel che ha scoperto lo ha lasciato molto sorpreso. Al posto di psicopatici e criminali ha trovato persone colte e piuttosto serene; invece di sex shop con i pavimenti appiccicosi ha visitato elegantissime boutique erotiche, e invece di trovare psicologi col dito puntato verso le fantasie erotiche ha incontrato gente appunto come Ayzad e i sessuologi del congresso di Roma di cui ho scritto qualche post fa. Risultato: l’erotismo estremo ha moltissimi lati positivi, fra cui anche l’esistenza di persone come me.

Quando è venuto a trovarmi per l’intervista è rimasto stupito nel vedere che per la prima ora d’incontro tutte le domande le ho fatte io, per capire meglio che tipo di persona fosse e quali fossero i suoi veri scopi. Poi, una volta che mi ero assicurata della sua buona fede, ho risposto con piacere alle sue domande.
Alla fine ne è uscito un ritratto un po’ ironico ma equilibrato, che mi ha reso per quel che ne so la prima Dominatrice italiana a ricevere l’onore di una intervista seria su un settimanale d’opinione importante come quello. Non sarà un grande merito, ma almeno un po’ d’orgoglio credo sia giusto avercelo.
A ogni modo, la pubblicazione dell’articolo mi ha fatta contattare da tante vecchie conoscenze e da parecchi nuovi amici, che hanno assorbito quasi completamente il mio tempo nelle scorse settimane.

Perché ho scritto “quasi”? Ma è ovvio: perché le ore rimanenti le ho invece dedicate a preparare la mia partecipazione al Secret Fetish Party di Milano, dove mi sono esibita in una breve ma intensa performance di foot fetish. A cose fatte ho ricevuto molti complimenti, fra cui quelli di un signore (giornalista anche lui: sarà un’epidemia?) che a occhi sgranati mi ha detto: “sa, prima di vederla pensavo che il feticismo del piede fosse fatto solo di leccate e calpestamento… non avrei mai creduto che potesse essere così eccitante!”
Se devo dire la verità mi sarebbe piaciuto rispondergli: “per forza, perché di persone che sanno veramente cosa sia l’erotismo dei piedi ce ne sono ben poche…” ma mi sono trattenuta perché sarei potuta sembrare antipatica. Ciò nonostante è proprio vero che la gente sembra avere il dono di non godersi le cose: tante volte basterebbe solo un po’ d’attenzione per trasformare anche un piccolo gesto in una grande emozione… e invece quel che ho visto attorno a me quella sera era tutto un gran calpestare e basta. Peggio per le altre (e gli altri), che vi devo dire…?

A parte questa osservazione tecnica, in compenso, la festa è stata come sempre molto bella. Sotto un certo punto di vista, c’è quasi da ringraziare che Milano si sia trovata sotto un nubifragio come pochi, altrimenti sarebbe arrivata ancora più gente e il locale si sarebbe riempito fin troppo.
Quel che ho visto invece è stato qualche centinaio di persone in ottimi dresscode e francamente piuttosto belle – un’estetica di gran lunga migliore di quella di tanti altri eventi sia italiani che stranieri, che denotava una vera passione per il fetish. Naturalmente non mi sono fatta scappare l’occasione per stringere qualche nuova interessante conoscenza e scambiare un po’ di idee, che non mancherò di mettere in pratica al più presto.
Tanto, come dicevamo, sotto questa pioggia autunnale vengono in mente un sacco di spunti per qualche divertente passatempo.

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