Un crushing speciale

Vi devo raccontare di un mio amico, che per l’occasione chiameremo Umberto. È una persona estremamente colta, di classe, con cui è un vero piacere passare del tempo e conversare. In altre parole, una di quelle rare persone per cui il termine “gentiluomo” è non solo appropriato, ma perde anche quell’aria di antiquatezza e noia che viene di solito associata alla parola.
Umberto è un gentiluomo con gusti molto particolari e, ci tengo a dirlo, mi ha autorizzata a raccontare brevemente quali siano questi suoi gusti, che trovo così deliziosamente bizzarri che è un peccato restino segreti.

Come sapete non è mia abitudine violare la privacy delle persone che mi si rivolgono, né tantomeno additare un qualsiasi gioco erotico come “strano”. Per fortuna ci sono tanti gusti differenti quante sono le persone, e ridurre una cosa tanto bella e privata quanto l’erotismo a una semplice questione di “strano” e “normale” sarebbe proprio da stupidi.
Ciò nonostante, devo riconoscere che l’idea di dominazione di Umberto è davvero particolare e originale – oserei dire unica – e trovo che essere la partner con cui la mette in pratica sia un grande complimento. Ma partiamo da una premessa.

Se guardate bene il mio sito vedrete che, nella parte dedicata ai piedi, c’è una pagina riservata al crushing, cioè lo schiacciamento. Le cose da schiacciare ed eventualmente distruggere sono potenzialmente tantissime, e non è il caso di cominciare a tremare. Mi riferisco infatti a cibo, oggetti e tanto altro – a seconda delle preferenze.
La maggior parte degli appassionati di questo tipo di gioco feticistico ama molto vedermi schiacciare cibi, come dicevo. Per me è piuttosto divertente veder crescere la loro eccitazione a seconda di come uso piedi e calzature… movimenti lentissimi e molto sensuali, gesti decisi, violenti e potenti, carezze che diventano minacciose… La varietà di quel che posso fare con piedi, suole e tacchi è davvero enorme, fidatevi.

Quel che succede a quel cibo naturalmente sono io a deciderlo. A volte mi piace farlo leccare dalle scarpe e dagli stivali finché non tornano perfettamente puliti; Altre volte uso il corpo e gli abiti di chi ho davanti (o meglio: di chi ho sotto) come zerbino, e ci sono ancora tante divertenti possibilità. Soprattutto mescolando certi sapori…
Ma non dilunghiamoci. Una variante del crushing prevede invece l’uso di oggetti. Se vi dicessi quanti telefoni cellulari mi hanno chiesto di distruggere sotto i miei tacchi a spillo non ci credereste. È una fantasia che riguarda il potere femminile, l’eliminazione dei simboli, il sogno più diffuso di quel che si pensi di un mondo di gigantesse spietate, che possono devastare il mondo intero sotto i loro tacchi senza dare nemmeno un pensiero alle catastrofi che provocano. Se cercate un po’ su Internet vedrete che in Giappone ci sono addirittura studi specializzati nel costruire riproduzioni di intere città da far calpestare a signore compiacenti… ma del resto loro sono cresciuti con Godzilla, e c’è da capirli.

Una ulteriore variante, e qui sarà bene fare una importante precisazione, è anche il sogno di vedere spappolare piccoli animali – dall’insetto al gatto – e lì la mia benevolenza nei confronti delle fantasie altrui si ferma, perché non tollero che qualcuno possa essere così imbecille da voler fare violenza su una creatura inerme. Non è neanche questione di consensualità o meno… semplicemente la violenza non fa parte del mio mondo, e non accetto che ci entri. A chi mi propone robe simili (non molti, per fortuna) suggerisco una bella visita da uno psicologo – oppure di mettercisi loro, al posto degli animaletti.
In ogni caso, comunque, chi ama il crushing di solito è una persona molto mite e tranquilla, con cui non ho alcun problema a confrontarmi. E ogni tanto capitano persone, come Umberto, che riescono a rendere il gioco davvero affascinante.

Nonostante tutto il mio sadismo eviterò di tenervi ancora sulle spine e vengo al punto. Il gioco di Umberto consiste nel farmi distruggere con i piedi belle opere d’arte di cui lui stesso è il soggetto o l’autore. In altre parole: lui fa realizzare da artisti di un certo livello suoi ritratti, e il piacere consiste nel vedermi ridurre a brandelli quadri, frantumare statuine, polverizzare busti e così via. Se poi è lui stesso ad avere realizzato l’opera (è un pittore più che discreto, che per via del poco tempo libero però impiega mesi e mesi a completare un quadro) vedo in lui una tensione davvero indescrivibile.
Quel che mi piace di questi incontri è soprattutto l’emozione fortissima che riesce a trasmettere con le sue parole, i suoi sguardi, la postura del corpo e mille altre cose. Come ho già scritto tante volte, l’emozione è tutto, ed è molto più importante di come si svolga in realtà il gioco che la provoca.

Un altro aspetto che apprezzo molto sono le calzature che Umberto sceglie per questo gioco, realizzate di solito su misura da artigiani di altissimo livello che operano su suo disegno per creare stivali e scarpe davvero raffinate. Sapete quanto ami la mia collezione di calzature, e da vero signore qual è lui ogni volta queste creazioni entrano a farne parte come sentito omaggio – cosa che non può che farmi piacere.
Il bello sta anche nello svolgimento del gioco. Un incontro lungo, dettagliato, curato nei particolari per abbigliamento, dialogo, musiche scelte come sottofondo… Un’esperienza davvero molto sensuale a dispetto di quel che si potrebbe immaginare, in cui entrambi entriamo in un altro mondo dove ogni più piccolo movimento assume un’importanza e una forza enormi, estremamente travolgenti.

È una cosa di profumi, di luci di candela, di sorrisi e sospiri lasciati a metà… e quando c’è così tanta partecipazione vi assicuro che anche un gesto apparentemente fuori luogo come strisciare una suola sulla tela a sbriciolare lo strato superficiale delle pennellate diventa molto, molto coinvolgente.
Per motivi evidenti gli incontri con Umberto sono rari quanto memorabili, ed è un bene che sia così. Alcune delicatezze devono rimanere qualcosa che si assaggia solo di tanto in tanto, se no anche il miglior manicaretto rischia di diventare banale. Per la prossima volta mi ha accennato a una novità: la prossima opera verrà realizzata da maestri orafi. Sono proprio curiosa di vedere che effetto fa distruggere il gioiello che mi ha descritto.

Post popolari in questo blog

Onanismo

"Clistere di piacere"

Prima volta da Mistress Ingrid a Brescia