...ancora strapon ma con premio finale.

Sono contenta, continuano a pervenirmi racconti. Ricordo che potete scrivermi a: madame_ingrid@yahoo.it
Di seguito un altro spaccato di vita vissuta nel mio dungeon scritto dallo schiavo Gio.


-Quel giorno Mistress Ingrid decise di punire con maggiore durezza lo schiavo, quindi lo mise in ginocchio facendolo reclinare all’indietro in modo che potesse colpirlo agevolmente con la frusta sui genitali. Lo schiavo teneva la testa reclinata all’indietro in modo da vedere la figa della Padrona a pochi centimetri dalla sua bocca e dalla sua lingua. La osservava nella speranza di ricevere più tardi il nettare desiderato da ingoiare come premio per la propria obbedienza, ma non era cosa scontata. Mistress Ingrid era in piedi sopra la faccia dello schiavo, da quella posizione poteva colpire agevolmente il cazzo e le palle, dosando i colpi come meglio voleva, poteva anche pizzicare i capezzoli come meglio preferiva. La frusta colpiva lo schiavo con precisione e decisione, i gemiti si univano al rumore della frusta ad ogni colpo ricevuto ma mai avrebbe implorato alla Padrona di smettere. Sentire Mistress Ingrid soddisfatta di come procedeva la punizione lo soddisfaceva, si sentiva realizzato nella sottomissione quindi a parte qualche gemito non si oppose. Dopo molti colpi Mistress Ingrid decise di cambiare attrezzo, prese un frustino con il quale poteva essere precisa e continuò a lungo a colpire i genitali dello schiavo, interrompendosi solamente per farlo rifiatare. Distribuiva i propri colpi in maniera equa, tanti sul cazzo e tanti sulle palle cambiando a volte lo strumento per variare il dolore inferto. Finalmente soddisfatta del risultato Mistress Ingrid ordinò allo schiavo di alzarsi in piedi, voleva osservare i segni senza chinarsi, sincerarsi se fossero sufficienti per proseguire nel percorso di sofferenza che aveva previsto quel giorno. Il risultato fu considerato sufficiente, i segni rossi erano come li aveva voluti quindi prese delle pinzette, una ventina e le mise sul cazzo e sulle palle dello schiavo, posizionandole con cura sulle parti più arrossate da dove poi le avrebbe fatte saltare via con un frustino piccolo, ma estremamente preciso. Lo schiavo era in piedi davanti a Mistress Ingrid che seduta comodamente sul proprio trono colpiva le pinzette aiutandosi con un piccolo frustino, erano state poste nelle zone rese più sensibili dai colpi di frusta e non saltavano via facilmente rendendo la tortura molto dura. Alcune per toglierle sono stati necessari più colpi di frusta ma la sofferenza dello schiavo era la felicità per Mistress Ingrid. 


Al termine della tortura, quando le pinzette erano saltate via tutte, il cazzo dello schiavo era violaceo dai colpi subiti ma ancora la Padrona non era sazia del suo dolore. Legò lo schiavo dai piedi alla catena che scendeva dal soffitto lasciando che le spalle appoggiassero al pavimento, prese dello spago e lo fece passare all’interno di una pinzetta che poi fissò sulla cappella. La parte arrossata era estremamente sensibile, Mistress Ingrid accarezzò il cazzo dello schiavo dopo aver messo delle altre pinzette sulle palle, attese accarezzando l’erezione e come lo trovò diede uno strattone allo spago strappando la molletta dal cazzo. Il dolore saliva forte, Mistress Ingrid rideva di soddisfazione osservando lo schiavo dimenarsi e non paga del dolore inferto con la mano strinse le pinzette sulle palle fino a fargli perdere il respiro. Non fosse stato per le catene che lo sorreggevano sarebbe crollato sul pavimento, mentre si riprendeva Mistress Ingrid si accomodò seduta ad osservare il risultato ottenuto e quando ritenne giunto il momento, ripeté la tortura ancora, ed ancora. Prima di liberare lo schiavo da quella posizione mise sulle palle delle altre pinzette tanto che per camminare lo schiavo doveva farlo lentamente e con le gambe aperte. Mistress Ingrid pose lo schiavo alla pecorina quindi usò lo strapon, prima con un fallo di medie dimensioni ma lo fece entrare nel culo con decisione e fino in fondo, poi con uno di diametro superiore fino al totale allargamento del culo. Con il cazzo in culo ordinò allo schiavo di sedersi di fronte a lei in una posizione tale che gli impedisse di farlo uscire dal culo, mentre lei era seduta sul trono. Ordinò allo schiavo di masturbarsi ma gestendo la velocità della mano a seconda dei suoi ordini, prima veloce, poi piano, poi doveva togliere la mano, quindi veloce poi via la mano nuovamente. Con il piede destro la Padrona toccava le mollette sulle palle mentre lo schiavo muoveva la mano alla velocità che lei imponeva e quando stava per esplodere sempre gli ordinava di fermarsi e togliere la mano. Il cazzo libero dalla mano pulsava forte di desiderio, lasciava vedere chiaramente i segni della frusta e delle pinzette che lo avevano martoriato, quindi ancora con un frustino lo colpiva sulla cappella. Rideva di soddisfazione nel vedere lo schiavo alla propria mercé, quindi finalmente gli ordino di sfogarsi sul suo piede destro. Appena terminato ordinò allo schiavo di leccare quanto aveva depositato sul piede, di ingoiare tutto e poi di alzarsi. Ad un preciso ordine lo schiavo passò a Mistress Ingrid il frustino che le aveva indicato di prendere in modo che lei non si alzasse dal trono e poi rimase in piedi mentre con le mani doveva evitare di far uscire il cazzo ancora presente nel culo. Nuovamente veniva frustato sul cazzo mentre con le mani Mistress Ingrid strappava le ultime pinzette dalle palle, solo dopo averle tolte tutte avrebbe dedicato allo schiavo il premio ambito, il proprio nettare.


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