L'odore della primavera

Nonostante il meteo ballerino sembra proprio che sia arrivata la stagione calda: come diceva mia nonna è tempo di accorciare la gonna e togliere le calze… E anche se non mi vesto in maniera molto simile alla nonna non c’è dubbio che il cambiare della temperatura porti, ahimé, ad alcune considerazioni che hanno a che fare anche con la dominazione.
Oggi voglio infatti parlare di un argomento forse sgradevole, ma che sembra proprio sia meglio mettere nero su bianco. Ci sono infatti un bel po’ di persone che (anche quando fa più fresco) vengono allontanate dalla mia augusta presenza perché, evidentemente, non hanno mai dato retta a quel che dicevano loro i genitori quando erano più piccini.

Il punto è, cari miei, che come potete facilmente intuire da quel che vedete su questo blog e sul resto del mio sito, avete a che fare con una Signora. Vedete, le persone bene educate hanno l’abitudine di seguire semplici norme di comportamento che si adottano per igiene personale e per una serena convivenza con il prossimo – e pretendono che anche gli altri le seguano.
Mi riferisco nello specifico all’uso, comune da qualche millennio, di lavarsi. Soprattutto quando fa caldo e succede di poter sudare. Soprattutto quando si è nervosi perché si sta andando a trovare Madame. Soprattutto quando si hanno pessime abitudini alimentari, o si abusa di fumo, alcool o medicine, e il corpo tende a emettere olezzi più pungenti del normale. Insomma, considerato che mi rivolgo a individui con almeno 18 anni di vita alle spalle, credo sia normale che costoro abbiano abbastanza coscienza di sé e dei propri odori per sapersene prendere cura.

Ciò nonostante succede, per fortuna non troppo spesso, che qualcuno abbia la bella pensata di presentarsi a un appuntamento con me emanando fetori che non sarebbero tollerabili nemmeno in un cane… e figuriamoci da un essere umano. Per questi personaggi c’è un trattamento semplice e che non lascia spazio a discussioni: vengono rispediti a casa loro, e possono scordarsi la possibilità di tornare a relazionarsi con me.
Dopotutto, non vedo perché dovrei costringermi a essere gentile con qualcuno che non ha rispetto per me, e in fin dei conti neanche per sé stesso. Se proprio avete dovuto attraversare il deserto a piedi per raggiungere il mio studio, basta organizzarsi con il necessario e chiedere gentilmente, come prima cosa, di potersi dare una rinfrescata nel bagno di servizio. Ciò però mi porta a parlare anche di un’altra categoria di personaggi che non avranno mai alcuna speranza di avere a che fare con me, e che nominerò solo questa volta e mai più. Mi riferisco ai feticisti degli odori molesti.

Vediamo di chiarirci. È ovvio che tutti abbiano dei profumi preferiti, e non ci vedo nulla di strano nemmeno nel fatto che alcuni di questi profumi possano essere un po’ strani. Per esempio, io stessa trovo splendidi gli aromi del latex e della pelle (intesa come cuoieria), e questo aspetto della cosa gioca un certo peso nella mia passione per tali materiali.
Naturalmente mi piacciono i profumi veri e propri, specie una fragranza che è stata preparata appositamente ed esclusivamente per me da un caro amico che è anche mio schiavo e profumiere di fiducia. Mi piace l’odore della pelle (questa volta nel senso di corpo umano) quando è pulita e calda, e mi piacciono almeno duemila altre sfumature olfattive più o meno comuni. Quello che però non mi piace affatto sono le puzze.

Sì, lo so benissimo che fra le mie passioni c’è anche quella per il pissing, per esempio, ma a parte il fatto che se una persona è in buona salute e si alimenta correttamente la sua orina non ha un odore particolarmente forte, qui sto parlando di veri e propri afrori molesti. Vogliamo fare qualche sgradevole ma purtroppo concreto esempio?
Ogni tanto mi contattano feticisti della puzza di piedi o di scarpe da ginnastica vecchie; Maniaci dei peti; Nemici dell’igiene intima; Fanatici delle ascelle putride… E purtroppo l’elenco potrebbe andare avanti ancora a lungo. Non sto parlando dei normali odori corporei di chi non è appena uscito dalla doccia, ma di olezzi nauseabondi – e un conto è giocare con la fantasia e immaginare che aromi del tutto tollerabili siano molto più forti che nella realtà, ma superare il limite della decenza è tutta un’altra storia.

Con questo tipo di persone c’è poco da fare: anche senza voler dare un giudizio sui loro gusti, resta il fatto che Madame è una signora, e le signore hanno l’abitudine di lavarsi. Spesso, e bene. Figuratevi: io sono il tipo di persona che di ritorno da un pomeriggio di shopping affida i propri abiti alla cameriera per farli ripulire dagli odori del traffico e della città… Convincermi a fare un’eccezione richiede una capacità di supplica fuori dalla norma.
Per tornare al nostro discorso iniziale, ci tenevo che fosse chiara questa cosa. Anche nei prossimi mesi, quando il termometro toccherà i quaranta, scordatevi pure di offendermi con un’igiene da zoticoni maleducati. Anzi, sarà molto più facile che vi dia retta se mi proponete un pomeriggio a bordo piscina. Dopotutto far nuotare qualcuno trainandolo per un paio di pinzette attaccate ai suoi capezzoli potrebbe essere un gran bel passatempo…

E ora sciò, che ho appuntamento con una schiava specializzata in aromaterapia…

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