Internautica

Se devo dire tutta la verità, Internet non è per me tutta questa gran passione. Mi sono divertita a realizzare questo sito e mi diverte scrivere il blog, però ho sempre visto i computer e Internet solo come strumenti utili per semplificarsi la vita – non certo come una parte della mia vita. Lo dico perché in questi giorni ho usato uno dei miei schiavi (lui preferisce il termine “valletto”, ma la sostanza non cambia) come “guida turistica” alla scoperta del BDSM e del fetish su Internet, e quello che ho visto mi ha lasciata spesso perplessa.
Naturalmente avevo già avuto occasione di notare certi fenomeni, ma non mi ci ero mai soffermata molto. Grazie alla sua esperienza e intelligenza ho invece potuto visionare siti, chat e altro già selezionati con attenzione, dove è stato più facile vedere all’opera determinati meccanismi che mi hanno dato da pensare.

La prima cosa che ho notato è stata la quantità pazzesca di informazioni su questa forma di erotismo cui si può accedere con grande facilità… ma anche due aspetti secondo me molto negativi di ciò. Il più grave è che parecchie volte ho visto informazioni completamente sbagliate, sia per imprecisioni piccole ma fondamentali che per concetti proprio campati per aria.
Non voglio nemmeno pensare a chi possa essere così poco serio da mettere in giro certe nozioni, ma mi sono invece chiesta quante persone si fidino di queste guide inaffidabili durante le loro esplorazioni. La mia esperienza di infermiera, per esempio, mi permette di capire che a eseguire certi giochi clinical come sono spiegati da alcuni siti in ospedale è facile ritrovarcisi non per divertimento, ma per rimediare a lesioni e infezioni anche gravi. Ma chi le sale operatorie le conosce solo dai telefilm come fa a capire di stare leggendo delle stupidate?

Seconda cosa collegata alla prima è il gran miscuglio di fantasia e realtà, spesso senza alcuna distinzione fra le due cose. A leggere certi forum, chat e siti a volte anche importanti sembrerebbe che i rapporti 24/7 siano la cosa più diffusa del mondo, che tutti abbiano come minimo una cantina attrezzata a camera delle torture e che la capacità di creare incontri di dominazione perfetti sia un’abilità innata e comunissima. E notare: tutti vantano esperienza decennale in queste cose, tutte le donne sono bellissime e sensualissime, e tutti gli uomini brillanti, creativi e instancabili. E superdotati, naturalmente…
Ripenso allora a certe richieste che mi vengono fatte, o alla sorpresa di alcune persone quando scoprono cose “inimmaginabili” (tipo: per fare un bondage ci vuole un sacco di tempo, oppure che le bullwhip fanno male) e capisco che parte del problema si chiama proprio Internet. Quando gli aspetti più eclatanti della dominazione vengono spacciati per normali, è inevitabile che ci si faccia delle aspettative tutte scombussolate. È un po’ la stessa storia delle bambine cresciute a suon di favole che sognano il principe azzurro… e da grandi a furia di sognare sono incapaci di accettare l’amore di persone magari meno perfette, ma che potrebbero dar loro molto di più di un personaggio di fantasia che non arriverà mai.

Ed ecco forse qual è il punto. Forse l’aspetto di Internet che più mi ha sorpreso parlando di erotismo è il grandissimo numero di persone che preferisce vivere le proprie pulsioni, i propri desideri in modo solamente virtuale anziché sperimentarle nella realtà. Ed è una cosa di cui proprio non mi capacito.
Ho visto persone che dicono di sognare da più di dieci anni di incontrare la loro Padrona ideale… ma in compenso si rifiutano di andare a un appuntamento con qualcuno incontrato via Internet su un sito apposito, o anche solo a una festa a tema. Ho chattato (brevemente!) con sedicenti Master con sei o sette schiave fisse… che però non hanno mai visto, e con cui parlano solo via Messenger o Sms. Certe (sono soprattutto donne) hanno dei blog passionali quanto il miglior racconto erotico… ma poi leggendo bene si scopre che non hanno mai giocato una sola volta in vita loro. Ci sono altri che sono assidui frequentatori delle comunità virtuali dedicate al BDSM però sono terrorizzati dal parlare dei loro desideri al loro partner… ma che senso ha, dico io?

Sono sicura che ci siano dei casi molto particolari come persone gravemente menomate o bloccate in luoghi lontani dalla civiltà per cui la fantasia sia l’unica via d’uscita… ma a guardare certi ambienti la virtualità sembra invece essere la norma! Per me vivere la dominazione è un istinto naturale come mangiare, dormire o fare l’amore… se penso di dover sopprimere questa pulsione per viverla solo attraverso un monitor mi vengono i brividi dalla tristezza. Come diavolo fanno a sopravvivere tutte quelle anime tarpate?

Insomma, alla fine della mia gita su Internet sono rimasta con un po’ d’amaro in bocca – subito esorcizzato giocando con il mio valletto come premio per un lavoro ben fatto. Alla faccia, lo ammetto, di tutti gli internauti con la fobia delle prodomme. Ma di loro vi parlo la prossima volta.

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