Libertà, età, ovvietà

Come tutti gli italiani, anche io ho letto in questi giorni del processo di Rignano Flaminio, il paesino laziale in cui sono stati arrestate diverse persone (fra cui maestre d’asilo) per avere violentato un certo numero di bambini. Come tutti mi sono indignata e sono rimasta sconcertata dalla malvagità di cui è capace certa gente. A differenza di tanti altri però a me è capitato di sentirmi fare una domanda quasi altrettanto sconvolgente: “Ma perché sul tuo sito non scrivi che sei contro la pedofilia?”
Questo è un altro di quegli argomenti di cui di solito la gente non parla, ma che sarà il caso di mettere bene in chiaro una volta per tutte.

Cominciamo dalla risposta. Non scrivo di essere contraria alla pedofilia per lo stesso motivo per cui non scrivo di essere contraria all’omicidio, il furto di bestiame o alla mafia. È ovvio che non approvi queste attività, ma semplicemente perché non approvo nessuna attività criminale. C’è bisogno di scriverlo?
Personalmente credo che il gravissimo problema degli abusi sui minori sia, come il terrorismo, diventato mille volte più grave da quando i mass media hanno scelto di utilizzarlo come capro espiatorio per qualsiasi guaio, per cercare consensi e per trasformarlo in tema di spettacolo. Fateci caso: c’è qualcosa che non va? C’è da scommettere che il giorno dopo verrà fuori qualcuno che lo associa o ad Al Qaeda o alla pedofilia. Oplà, è abbiam riempito una pagina di giornale e distratto l’attenzione dal problema vero: i (fortunatamente, e relativamente) pochi casi in cui questi crimini ci sono davvero.

La verità è che io, come credo anche voi che mi leggete, non c’entro proprio niente con i terroristi – però per colpa della banalizzazione e del sensazionalismo dei mass media sono costretta, come voi, a subire una serie di violazioni della mia libertà personale ogni volta che prendo un aereo, cammino per strada sorvegliata da telecamere di sicurezza, devo sottostare a leggi da Grande Fratello e così via.
Quello è un effetto della politica costruita attorno alle guerre americane e purtroppo ne siamo tutti vittime. Per non essere vittima delle stesse assurdità “antipedofile” invece posso ancora scegliere di non accettare il gioco della paura, e non uniformarmi a dichiarazioni senza senso. È chiaro che non sono una pedofila, così come è chiaro che probabilmente se mi capitasse uno di loro sotto mano rischierei di ammazzarlo a mani nude. Però non per questo sono disposta a dovere assumere in continuazione un assurdo atteggiamento di difesa. Io sono una persona onesta, e basta. Non c’è bisogno di doverlo scrivere.

Piuttosto, tutto questo discorso mi fa venire in mente un’altra questione: quella dell’età alla quale cominciare a fare giochi di dominazione. Questo è un argomento su cui probabilmente vale la pena ragionare, e che è molto meno banale di quanto sembri.
Partiamo da una osservazione: come potete leggere anche sul mio sito, io per prima ho riconosciuto il mio istinto verso la dominazione sin da bambina. Così è anche per tante altre persone, sia dominanti che sottomesse. Fa parte della natura umana, e sarebbe sciocco far finta del contrario.

La legge dice che dopo il diciottesimo compleanno una persona è matura e sessualmente libera di fare quel che più le piace, e anche questo è un dato di fatto. Ora forse sarete sorpresi dallo scoprire che, secondo la mia (im)modesta opinione, sarebbe bene che a questi giochi ci si arrivasse qualche annetto più tardi – diciamo almeno a 24 anni.
C’è più di un motivo per questa affermazione, e proverò a spiegarli tutti. Il primo è che il BDSM, il feticismo e tutte le altre forme di erotismo estremo sono cose bellissime e di cui non bisogna affatto vergognarsi, ma che sono una aggiunta alla sessualità più tradizionale. Praticarli prima di avere appreso e imparato sul serio a fare l’amore come si deve può essere una fonte di confusione inutile. Inoltre è risaputo che questi giochi sono molto più affascinanti dei comuni amplessi, ma lasciare che catturino così presto nella vita tutto il proprio interesse a discapito del sesso è… lasciatemi usare una parola per me insolita… contronatura.

Un altro ottimo motivo è che più si cresce e più si matura, come minimo perché si hanno più occasioni di conoscere persone e capire come funziona il mondo. Un ragazzo o una ragazza che non hanno nemmeno ancora finito il liceo non hanno gli strumenti per rendersi davvero conto della gente con cui hanno a che fare, e corrono un rischio concreto di mettersi nelle mani di individui pericolosi.
Il pericolo non è rappresentato per forza da un assassino, che è una di quelle cose che esistono quasi solo nei film. Nel mondo reale abbondano invece persone capaci di calpestare allegramente i sentimenti e la psiche dei partner sessuali, che possono distruggere in poco tempo la vita di un giovane. Ci sono adulti che non si fanno alcuno scrupolo di mettere in pericolo la salute di un ragazzo, di sfruttarlo economicamente, di metterlo in situazioni socialmente imbarazzanti che possono compromettere tutta la sua vita futura.

Poi naturalmente ci sono i rischi fisici, e non solo per i piccoli aspiranti schiavi che corrono il pericolo di finire in mano a qualcuno che non sa bene quel che fa e potrebbe ferirli. C’è anche questo, certo, ed è un problema ancora più grave quando si ha a che fare con ragazzi che non conoscono bene i limiti dei loro corpi. Ma i pasticci possono avvenire anche dall’altra parte della frusta.
Voi vi fareste legare e torturare da una ragazzina che non sa bene come si usano i vari strumenti, che non ha il buon senso di un adulto e che psicologicamente non può avere la stessa prontezza di spirito e solidità, a volte necessari per risolvere una situazione d’emergenza? Mettereste la vostra vita nelle mani di qualcuno che per motivi d’età non può nemmeno concepire l’importanza delle conseguenze di ciò che si fa oggi tra venti, quaranta o cinquant’anni?

Sulla homepage del mio sito non c’è scritto nemmeno “Sono contraria alle stupidaggini”, perché do per scontato di essere una persona adulta e matura che si rapporta con altre persone adulte e mature. Spero quindi che non ci sia bisogno di aggiungere quella scritta, e che anche questo lungo discorso sia stato superfluo. Se però qualcosa di ciò che avete appena letto vi è sembrato sorprendente, vi invito di cuore a rifletterci su. Forse è l’occasione che stavate aspettando per diventare grandi.

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