Un gioco semplice

Devo proprio ringraziarvi per tutte le mail di auguri che ho ricevuto da chi ha letto della mia slogatura. Che si facessero sentire gli amici, e gli schiavi (e le amiche e le schiave, naturalmente) che mi sono di solito più vicini lo davo per scontato, ma mi ha davvero sorpresa il numero di fan puramente virtuali che si sono preoccupati della mia convalescenza.
La caviglia, comunque, sta molto meglio. Ormai sono praticamente come nuova e in capo a qualche giorno potrò tornare a portare i miei adorati tacchi a spillo per tutta la giornata, come ho sempre fatto.

In questi giorni mi sono riposata molto, ho tormentato con il mio nervosismo per l’immobilità forzata i fidatissimi schiavi che si sono dati il cambio a restare costantemente a disposizione e ho potuto dedicare un bel po’ di tempo alla lettura. Non solo libri sulla dominazione, ovviamente, ma non sono mancati i titoli che trattavano di BDSM e feticismo.
Libri quasi tutti in inglese, purtroppo, perché a parte alcune rare eccezioni i volumi che si occupano di questi temi sono ben pochi.

Non mi riferisco ai romanzi: di quelli ce ne sono in abbondanza, anche se mi duole dire che fra quelli che ho letto ce ne sono stati ben pochi che mi siano piaciuti. Di solito gli autori (e le autrici: tanti sono scritti da donne) fanno parte di due gruppi. Nel primo ci sono quelli che usano la dominazione come scusa per fare scandalo, ma è evidente che non ne abbiano alcuna esperienza pratica e di conseguenza scrivono delle grandi assurdità. Dall’altra ci sono quelli che ricadono subito nella banalità, con storie tutte uguali che non riservano nessuna sorpresa. Meno male che ci sono delle eccezioni.
Ciò che mi interessa maggiormente, comunque, è invece la saggistica. Mentre in Italia ci sono solo un paio di guide pratiche al BDSM, all’estero è pieno di testi che spiegano fin nei più piccoli dettagli le diverse discipline, la psicologia della dominazione, le tecniche e così via. Molti argomenti è naturale che li conosca già bene, ma sarebbe presuntuoso fingere di saper già tutto – e infatti in molti casi ho finito per scoprire informazioni molto interessanti.

È un peccato che nel nostro paese tali libri non esistano, perché rappresentano un contraltare molto interessante alle stupidaggini che si leggono spesso su Internet e di cui sono piene le fantasie delle persone meno esperte. Tanto nei pornoracconti abbondano le scemenze (a volte anche eccitanti, devo dire… ma irrealizzabili e pericolose se realizzate davvero), tanto in questi manuali si trovano buon senso, intelligenza, rispetto dei partner, creatività e tutte quelle cose che rendono meravigliosi i giochi di dominazione.
Chissà, forse se più gente leggesse quelle pagine si vivrebbe meglio anche da noi… ma fino ad allora mi toccherà portare il piacevole fardello di essere fra le poche Dominatrici serie in Italia: una specie di paladina dell’erotismo più sottile!

Ma dicevamo che siete stati molto carini con me e che ho letto tante cose interessanti, che hanno stimolato alcuni istinti molto divertenti e perversucci. Così ho pensato di farvi un piccolo regalo: un gioco che farete da questo preciso momento con me e per me.
Fate attenzione: non ho chiesto la vostra opinione. Lo farete e basta – secondo i miei capricci e le mie regole. Non ve lo aspettavate? C’est la vie, miei cari. Cose che capitano a frequentare il sito di una Dominatrice. Prometto che non sarà niente di troppo terribile, ma che ci divertiremo molto. Io di sicuro, per lo meno.

Allora, il gioco è molto semplice. Guardate che ore sono.
Ora giocheremo insieme per le prossime tre ore.

Le regole sono queste: andate a procurarvi un bicchiere e dell’acqua fresca. Se preferite, quella frizzante va benissimo. Poi tornate qui davanti allo schermo e bevete un bel bicchierone.
Non è così terribile, no? Fresco, dissetante, ottimo per la salute. Un regalo di Madame Ingrid. Ma non è finita qui.

Innanzitutto, fino a quando non finiremo di giocare vi proibisco di andare in bagno. Oh sì. Proibito: se foste qui con me o nel mio studio dovreste chiedermi comunque il permesso, sapete? Pertanto adesso valgono le stesse regole. Senza permesso non potete fare pipì, proprio come quando eravate bimbi piccoli. E il permesso non ce l’avete – per altre tre ore.
E poi c’è l’altra regola.

Eccola qui: da questo momento in poi, ogni quindici minuti voglio che beviate un altro bicchier d’acqua.

Tutto qui… semplice, no?
Se state pensando che non c’è molto di eccitante o di dominante, forse vi sta sfuggendo qualcosa. Tanto per cominciare avete appena perso la libertà: siete in mio potere, ai miei ordini. Ho il controllo di dove andate, di cosa fate, di cosa sentite… persino del sapore che avete in bocca.
Sono io a decidere quanto tenervi a disagio, quanto farvi sforzare, quanto dobbiate sentirvi imbarazzati. Vi ho appena dimostrato che siete solo un giocattolo nelle mie mani… e nelle prossime ore lo avrete ancora più chiaro.

Oh, certo che potete far finta di niente e comportarvi come se niente fosse. Fate pure, se credete. Basta che poi non mi veniate più a disturbare con le vostre stupide lagne di voler provare a essere sottomessi da una Padrona… perché se non sapete neanche ubbidire a un ordine così semplice non valete davvero nulla. Dei ribelli non so che farmene: ho già schiavi in abbondanza ai quali dedicare il mio tempo.
Se invece continuerete a giocare con me… beh, scommetto proprio che sarà molto interessante. Soprattutto quando vi accorgerete – come sta succedendo adesso – che forse in realtà a fare pipì dovreste proprio già andarci, e che trattenersi per tutto quel tempo non sarà per nulla facile.

Che farete, piccoli miei? Non vorrete mica sporcarvi tutti… che cosa penserebbero gli altri, o anche semplicemente voi stessi? Forse dovrete trovare qualche modo per non fare un disastro… ma quale?
Sensazione carina quella di non avere più alcun controllo sul proprio corpo, vero? Allora, già che ci siamo… bevete un altro bicchiere extra – semplicemente perché ho voglia di mettervi ancora più in difficoltà, perché mi diverte sapere che la tensione sta già aumentando, perché so che state cominciando a sentire l’eccitazione di appartenermi.

Naturalmente quest’ultimo bicchiere non va a cambiare la regola dei quindici minuti di prima… quindi tra poco ve ne toccherà un altro. Eh già. Improvvisamente tre ore sembrano essere molto lunghe, vero?

Per questa volta possiamo finire qui. So che vi aspetta un periodo molto difficile, e io ho tante altre cose da fare… mentre mi divertirò col pensiero di sapere che siete lì, in balia di un orologio e di semplice acqua fresca.
Alla fine delle tre ore siete autorizzati a liberarvi – ma non un secondo prima. E quando lo fate ringraziatemi.
È un ordine.

A presto, piccini.

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