La rispettabile intellettuale

Leggo su Repubblica un’intervista con una dominatrice francese vicina all’ottantina, moglie di un celebre accademico e autrice di un libro di imminente uscita. Libro che, nella miglior tradizione delle opere scritte da mie colleghe, “rivelerà tutti i più incredibili segreti di un sottobosco misterioso”.
Piccola parentesi: ma cosa potrà poi avere mai di misterioso un mondo su cui sono stati scritti già tanti libri di “rivelazioni” vorrei proprio saperlo. A guardar bene, ci sono molte meno informazioni sul “vero mondo dei dentisti”, oppure “i segreti dei fruttivendoli”… che però evidentemente non sono altrettanto interessanti per il grande pubblico. Solo che se:
- Il pubblico è molto interessato al tema della dominazione;
- Ci sono molti libri sull’argomento;
- Questi libri vengono comprati…
Allora mi chiedo perché si debba continuare ad atteggiarsi come se i giochi che anche noi amiamo tanto fossero una stranezza così originale. Un po’ di ipocrisia è comprensibile, ma qui si esagera!

Finita la parentesi, continuo a osservare e noto che l’intervistatrice italiana per parlare di questo argomento è dovuta andare fino in Francia. Che non è poi così lontana, ma… possibile che proprio non ci fosse nessun altro con cui parlare di dominazione nel nostro paese?
Il fatto è che non si tratta di un articolo sull’uscita del libro (che quindi avrebbe giustificato tutto), ma sul “misterioso mondo delle dominatrici” (rieccoci!). E allora – senza pretendere che venissero proprio a rivolgersi a me – mi chiedo se qualcosina sul tema non glielo avrebbe potuto dire più facilmente qualcuna delle tante signore con questi interessi che abbiamo nelle nostre città. Si potrebbe obiettare che sono ben poche le dominatrici capaci di articolare un discorso coerente e intellettuale… però qualcuna ne conosco. Possibile che fosse così difficile fare una ricerca su Google e telefonare ai numeri indicati?

Poi, rileggendo l’intervista, mi accorgo di una cosa particolarissima. La signora non ha premuto il piede sul pedale dello scandalo come accade quasi sempre in questi casi, ma ha parlato di sentimenti, società e filosofia. E lo ha fatto in maniera molto intelligente, direi, con dichiarazioni che condivido in pieno.
Mi viene allora il dubbio che buona parte del suo successo derivi da questo. Invece di essere una scalmanata in cerca di pubblicità mostrandosi seminuda in qualsiasi programmino televisivo a disposizione, qui abbiamo a che fare con una donna matura, intelligente e soprattutto ragionevole. Tutto sommato mi sembra allora logico che un giornalista che debba scegliere chi intervistare preferisca fare un po’ di strada e rivolgersi a lei piuttosto che dover sottostare alle stupidaggini uscite recentemente dalle penne italiane (di cui ho parlato qualche post fa).

E poi c’è un’ultima cosa. Nell’articolo viene appena accennata, ma secondo me è importantissima. Questa dominatrice francese è la moglie di un personaggio di spicco della cultura francese. È un po’, fatte le debite proporzioni, come se domani si scoprisse che la moglie di Umberto Eco ha l’abitudine di usare spesso lo strap-on su di lui.
Vi immaginate che casino verrebbe fuori qui da noi? Mi immagino già le copertine, i dibattiti, le battutine sciocche in televisione, gli scandali infiniti, le scomuniche del papa e così via. Mentre in Francia? No problem: il professore è sposato con una sadica torturatrice. Inchiniamoci alla coppia colta e fortunata – anzi, facciamo loro pure qualche intervista per sentire dalla loro saggezza come potremmo migliorare le nostre vite.

Chissà se, quando anche io sfiorerò gli ottanta, qui in Italia saremo finalmente arrivati agli stessi livelli di apertura mentale… Quasi quasi nel prossimo post vi dico come potreste darmi una mano a cambiare il mondo, o almeno un suo pezzetto.

Post popolari in questo blog

Onanismo

"Clistere di piacere"

Prima volta da Mistress Ingrid a Brescia