Intervista mancata

Sono un po’ irritata. Appena rientrata dalla seconda parte delle mie meritate vacanze ho trovato infatti un messaggio da parte di una giornalista, che voleva intervistarmi a proposito della dominazione. Non voglio dire che mi capiti tutti i giorni, però non è certo la prima volta e poiché cerco sempre di fare tutto il possibile per aiutare a far conoscere la cultura BDSM l’ho chiamata subito.
La signorina mi ringrazia e mi spiega che l’intervista si ispira a un film di uscita imminente. “Bene,” penso… “sarà quell’Hostel 2 di cui mi ha parlato tanto una mia amica, e mi toccherà fare il solito discorso sulla differenza che c’è fra la violenza gratuita e la dominazione… ma va beh”.

I cinefili fra voi avranno i capelli dritti in testa perché sanno che in verità Hostel 2 era già uscito da tempo (ma figuratevi se mi preoccupo di seguire la pubblicazione di schifezze simili…), e quindi con mia grande sorpresa ho scoperto che si trattava di un altro titolo. Il film in questione si chiama Feed, e quando la giornalista me lo ha riassunto mi sono rifiutata di concederle alcuna intervista. In compenso qualcosina da dire al riguardo ce l’ho.
Prima di tutto dovete sapere però che Feed è un giallo scandalistico basato sulla rivelazione del mondo dei feeder e delle gainer, che con la dominazione c’entrano come i cavoli a merenda. Adesso vi spiego di che si tratta.

In poche parole le “gainer” sono donne estremamente obese: così obese da non riuscire a muoversi. I “feeder” sono uomini con il feticismo per la ciccia, che passano le loro giornate a ingozzarle per farle aumentare sempre più di peso e dimensioni. Sarà meglio che non vi dica che cos’altro succede durante queste giornate.
Ora, pur con tutta la mia proverbiale tolleranza, non riesco proprio a essere diplomatica. Questa roba è una cosa da malati, e pure gravi. A parte l’obesità patologica… ma denota proprio gravi disturbi mentali – e se posso anche fare uno sforzo di fantasia e capire che una poveretta bloccata a letto, pur di sfuggire alle proprie sofferenze sia capace di inventarsi un erotismo del lardo… proprio trovo immorale chi se ne approfitta.

Voglio chiarire che qui non stiamo parlando delle cosiddette “Bbw”, cioè quelle signore un po’ sovrappeso che comunque si rifiutano di sentirsi in colpa per non essere delle silfidi, vivono i loro chiletti allegramente e hanno pure parecchi ammiratori. Non stiamo parlando neanche di quelle obese che con la scusa delle “Bbw” si raccontano la pietosa bugia di essere dei sex symbol nonostante siano solo dei relitti umani.
Qui si parla di gravissimi disturbi fisici, mentali e sociali che conducono necessariamente a una gran brutta morte se non vengono curati… e che invece vengono volontariamente addirittura peggiorati! A volte con i miei amici capita che scherzando ci si definisca “pervertiti”… ma qui non scherzo affatto: questa è una vera e gravissima perversione, e non ha niente a che vedere con l’esplorazione sensuale che coltivo da sempre.

Questa pessima invenzione di feeder e gainer è tutta figlia di Internet, che ha permesso a gente molto disturbata di entrare in contatto, alimentare l’un con l’altro le proprie malattie e realizzare fantasie morbose che probabilmente senza il web non avrebbero mai avuto alcuno sbocco concreto. Il film invece è anche peggio, perché prende una cosa già tristissima di per sé e la trasforma in uno spettacolo scandalistico, cercando di lucrare sulle disgrazie umane.
Insomma, la sola idea che qualcuno potesse associare ciò che sono e che faccio con qualcosa di così schifoso mi ha disgustata tanto che ho detto addio alla giornalista e la cosa è finita lì. Ma c’è un problema.

Provate a rileggere le prime due frasi del paragrafo precedente immaginandovi di essere una persona ignorante (come quella giornalista), che non sa niente di dominazione. Forse pensereste la stessa cosa di ciò che tanto ci appassiona… “Chi ama la dominazione è una persona disturbata, che vive in un mondo malato tenuto insieme da Internet, e qualcuno ci si arricchisce pure…” Non vi sembra un discorso già sentito?
Sì, purtroppo ho capito solo dopo avere interrotto la telefonata come mai fossero venuti a intervistare proprio me. Evidentemente c’è qualcuno – e si suppone che una giornalista non sia una persona del tutto ignorante o sprovveduta – che ritiene un abominio come quello del film e la raffinatezza dei nostri giochi allo stesso livello, come se si trattasse grossomodo della stessa cosa.

Sono irritata, quindi. Ma anche shoccata, offesa e un po’ preoccupata perché questo episodio significa che tutti gli sforzi che io e tantissime altre persone facciamo per cercare di avvicinare i piaceri della dominazione a chi non li conosce hanno portato ben pochi risultati. Non so se quell’articolo sia saltato del tutto o se alla fine abbiano trovato qualcun altro disposto a dar loro corda… ma in questo caso vi immaginate che disastro?
Con una stampa interessata solo allo scandalo, al morboso, al volgare e al disgustoso, ho ben poca fiducia nella possibilità che possa essere stato pubblicato un articolo serio, che spieghi come il BDSM sia una cosa bella, sana e spesso addirittura terapeutica, come ho scritto già in passato.

Di fronte a una tale situazione c’è poco da fare. Una parte di me vorrebbe semplicemente ritirarsi a vita privata, e mandare a quel paese tutti questi stupidi. Un’altra parte si rifiuta di abbandonare la lotta, e non può che rinnovare l’invito a quella campagna “morbida” di educazione che vi ho suggerito di portare avanti qualche post fa.
E, per carità, non andate a vedere Feed. Ci manca solo che abbia successo, e qualcuno si metta in testa di farne un seguito.

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