Segni, segni, segni!

Poco fa ho salutato un caro amico che, parlando del giochino del “marchio solare” di un paio di post fa, si è lamentato di non aver proprio potuto partecipare a quell’esperienza. Motivi professionali, in effetti: trattandosi di uno sportivo specializzato in una disciplina che si pratica quasi nudi, avrebbe avuto un bel po’ di problemi a spiegare il mio nome ad allenatori, massaggiatori e così via. A dire la verità a me sarebbe proprio piaciuto invece vederlo in difficoltà a dare spiegazioni… ma non si può avere tutto dalla vita.
Uno dei motivi per cui viene spesso a giocare con me è che sa perfettamente che non gli lascerò mai alcun segno. Diciamo che ho le mie tecniche… e qui lascerò sadicamente che siate voi a immaginare a cosa mi riferisca. Però in effetti l’argomento delle tracce che certi giochi di dominazione lasciano sulla pelle è uno di quelli più gettonati, quindi ho deciso di approfittare di questa occasione per fare un po’ il punto.

Partiamo come sempre dal principio e da una osservazione ovvia che però, a giudicare dalle domande che mi vengono rivolte, tanto ovvia non è. Qualsiasi esperienza sensuale si faccia, anche se estrema, non è affatto detto che si debba uscirne con il benché minimo segno.
Certo, bisogna usare un po’ di buon senso. Quel tipo che una volta mi ha chiesto di “frustarlo a sangue ma, mi raccomando, senza lasciare segni” rimarrà per sempre nella mia hit parade delle idiozie sentite… ma a parte certi controsensi così esagerati, di solito la pelle rimane liscia e rosea come quella di un bimbo. O meglio: resta immacolata se si ha il buon senso di rivolgersi a una professionista… ma su questa mia qualità credo che non ci sia più alcun dubbio.

Una Dominatrice degna di tal nome sa benissimo come fare qualsiasi cosa senza lasciare traccia: dalla tortura più sadica al gioco psicologico più estremo… compresi piccoli miracoli quali il calpestamento senza impronte, giochi clinici invisibili e così via.
Ma quel che più è importante è che, al di là di tutto, non è affatto obbligatorio dedicarsi a pratiche “a rischio di segni” anche per vivere esperienze estremamente intense. Fidatevi di me, piccoli miei… posso assicurarvi di avere molta, ma molta più fantasia e creatività di quanto mai possiate immaginare. Se volessi potrei farvi uscire dal mio studio con l’anima sottosopra e le ginocchia di burro (e infatti spesso lo faccio…) anche senza sfiorarvi affatto. Basta chiedere. O ispirarmi: ma questo è tutto un altro discorso.

Detto questo veniamo però al tema vero e proprio, cioè: come cancellare in fretta le tracce di un gioco erotico andato più in là del previsto. La risposta, ovviamente, è quanto di più semplice ci sia. Punto uno, che abbiamo già visto: non fare stupidaggini ed evitare di infilarsi in situazioni che possano sfuggire di mano alla partner dominante. In caso contrario passare al punto due.
Il punto due è una delle mie solite lezioncine. Se pensavate che la vita di una Dominatrice fosse una cosa semplice pensate solo a quante ve ne ho già rifilate, e quante probabilmente vi attendono ancora in futuro. E poi considerate che in effetti io ne ho dovute imparare molte più di così. Con gran piacere, comunque.

Ma dicevamo del punto due. I segni sulla pelle sono sostanzialmente di due tipi: superficiali e vascolari. Vediamo di che si tratta.
I segni superficiali sono abrasivi, cioè graffi, oppure plastici (cioè rimane un’impronta sulla pelle, un po’ come capita con quella del cuscino quando ci si sveglia certe mattine… oppure con le corde strette troppo).
Per cancellare un’abrasione c’è poco da fare: una crema idratante qualsiasi può dare una mano, ma la cosa migliore è avere in partenza una pelle resistente che non si graffi con facilità. Naturalmente c’è un modo: basta mangiare in maniera sana e fare così in modo che l’organismo abbia a disposizione tutte le sostanze che gli servono per mantenersi forte e robusto, anche a livello di epidermide. Se il danno è già stato fatto entrate in farmacia e chiedete. Ci sono un sacco di creme nate apposta per risolvere questi problemi.

Un altro fattore importante consiste nel non tenerla troppo protetta: avete presente quando nei romanzi parlano di marinai “con la faccia di cuoio”? Se hanno la pelle così coriacea il motivo è semplicemente che si è inspessita per resistere alle intemperie. Nel vostro caso non pretendo che stiate nudi in mezzo alle tempeste… però potreste per esempio comprarvi uno di quei bei guanti di tela ruvida che si usano per lo scrubbing della pelle e usarlo quando siete sotto la doccia o nella vasca da bagno. Oltre a rendere la pelle più bella, in capo a una decina di trattamenti di questo tipo sarà anche notevolmente più resistente.
I segni plastici, ovvero le impronte, dipendono invece da altri due fattori: la quantità d’acqua e grasso nei tessuti, e l’efficienza dei sistemi linfatici e vascolari. Se le mie parole da infermiera diplomata vi disorientano, ecco la traduzione pratica: bisogna dimagrire, mangiare cibi meno salati e fare dieci miseri minuti di esercizio ogni mattina, supportato magari da un’oretta di palestra un paio di volte alla settimana. Gli strati più profondi della pelle ne risultano vitalizzati e più asciutti, e le impronte scompaiono subito invece che nell’arco di ore. È un po’ la differenza che c’è fra il pongo e il marmo (voi volete diventare più simili al marmo. A ridurvi a gelatina ci penso poi io!).

Passiamo ora ai segni che dipendono dalla vascolarizzazione, cioè dalla presenza di sangue nei tessuti. Anche qui abbiamo due grandi categorie. Prima: gli arrossamenti. Se si prende per esempio uno schiaffo l’attività vascolare aumenta nell’area colpita (perché l’organismo “mette il turbo” per riparare eventuali danni) e quindi il punto si arrossa. Indovinate come si fa a diminuire l’arrossamento?
Semplicissimo: si evita che ci sia troppa differenza di attività fra il punto colpito e il resto del corpo, come dire che l’organismo non deve “dormire” ma essere tenuto attivo. Se fate esercizio come vi dicevo prima non dovreste avere problemi. E come arma segreta c’è un trucchetto fantastico: una bella doccia solare o un giro sul lettino di un solarium, in modo da non avere la pelle bianca come quella di un morto. Ne guadagnerà anche il vostro sex appeal.

Eccoci all’ultima categoria: gli ematomi, cioè i lividi. Non dovete necessariamente pensare a gibolli viola grandi come una noce: sono lividi anche i segnetti rossi sottopelle lasciati da un pizzicotto un po’ forte (o una delle mie pinzette…), quindi vediamo il modo di farli sparire.
Un livido si forma quando si rompe un vaso capillare e sottopelle si forma un deposito di sangue che prima di sparire deve essere riassorbito. Il sistema migliore è quindi fare in modo che l’organismo lavori al suo meglio per riparare il danno. Purtroppo per i pelandroni l’attività fisica è ancora la cura preventiva ideale, accompagnata da una dieta sana e completa. Se siete il tipo di persona che mangia un panino al volo da McDonalds fatevi un regalo e prendete l’abitudine di ingoiare ogni mattina una pastiglia di integratore multivitaminico. Il risultato vi sorprenderà. Se poi il danno è “grosso” seguite i rimedi della nonna: tenere il livido al caldo e usare un po’ di Lasonil. Tutto sommato è fatto apposta.

Potrei entrare nei dettagli e andare avanti ancora per un pezzo, ma il succo del discorso è tutto qua. La prossima volta che mi contattate ricordatevi che, se mi chiederete “Madame, per piacere non mi lasci segni” io naturalmente rispetterò questa condizione… ma gran parte del lavoro dovreste farlo voi – e prima di venirmi a trovare. Adesso non avete più scuse.
Infine, parlando di segni, devo riconoscere che alcune delle foto che mi state mandando sono meravigliose… davvero un peccato non poter fare un concorso pubblico: sarebbe stata una cosa divertentissima.

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