Il senso della perversione

Eccomi rientrata anche dall’ultimo prolungamento di vacanza, per fortuna piena di energie per affrontare l’autunno. A guardare la mia agenda prevedo già da ora una stagione molto impegnativa, piena di trasferte per partecipare a eventi fetish o BDSM, per incontrare artisti del ramo e per altri piccoli progetti di cui vi parlerò al momento giusto.
Il primo appuntamento cadeva già questa domenica con la riapertura di Sadistique, la festa milanese che è ormai diventata una tradizione e un’ottima occasione di ritrovarsi in un ambiente in cui si fa vero BDSM e non le chiacchiere di cui è così piena Internet.

Credo di averlo già scritto in passato, ma una delle cose che più mi piacciono di quel party è l’atmosfera completamente priva di ogni morbosità, in cui tutti i partecipanti sono semplicemente ciò che più si sentono di essere, senza dover subire quell’aria di “perversità” che circonda spesso questo genere di eventi, almeno in Italia.
All’estero infatti le cose vanno molto diversamente e partecipare a eventi fetish o BDSM è una cosa molto di tendenza e creativa… Qui da noi invece sembra sempre una riunione della carboneria, alla quale la gente va piena di remore e paure. E dire che quelli spaventati dovrebbero essere coloro che restano fuori, perché non sono capaci di godersi tutte le sfumature della vita!

Una cosa che mi piace molto, dicevo, è per esempio il fatto che sul sito della festa ci siano decine e decine di persone che mostrano tranquillamente il proprio volto, spesso presentandosi con il loro nome di battesimo. Se ricordate il discorso che abbiamo fatto prima delle ferie riguardo alla necessità di fare una “rivoluzione morbida” per fare accettare i nostri gusti erotici senza essere più presi in giro dall’opinione pubblica… direi che questo è un ottimo modo.
Chi ha scelto di comparire su quella pagina dice semplicemente “io nella mia vita privata ho scelto anche questo tipo di sessualità”. Cosa c’è da criticare o da discutere?

A parte il fatto che se qualcuno dovesse riconoscerli vorrebbe dire che evidentemente la pagina è andato a guardarsela (e come mai? Cosa stava cercando, quel porcellino?), vorrei proprio a essere lì a sentire la conversazione.
“Ti ho visto che partecipi a quelle feste!”
“Sì, e allora?”

E poi? Cosa si può rispondere a un “e allora?”? Secondo me proprio niente, e chi ha voluto impicciarsi finisce col fare una pessima figura. Il risultato: chi ha scelto di dichiararsi in questo modo vive le proprie passioni con grande dignità; Chi invece le nasconde… beh, forse è ugualmente sereno, ma deve soffrire di tenere la testa bassa di fronte alla stupidità dei cosiddetti moralisti.
Secondo me non c’è da porsi il minimo dubbio sulla parte con cui schierarsi… ma naturalmente ognuno è libero di vivere come preferisce.

Mentre scrivevo le ultime righe mi è venuta una mezza idea per chi mi verrà a trovare chiedendo di sperimentare qualche situazione di dominazione psicologica e di umiliazione. Quasi quasi il gioco sarà di insultarlo facendogli sentire tutta la pochezza d’animo di chi rifiuta i propri istinti più sani. Vi immaginate la scena?
“Schifoso benpensante! Lo so che l’altro giorno hai fatto dei pensieri sconci da moralista! Ammetti che hai delle fantasie da degenerato di fare solo sesso alla missionaria, e solo lo stretto necessario per avere figli!” E così via…

Naturalmente sto solo scherzando, ma dà da pensare che ci sono parecchie persone per cui un’aggressione verbale sarebbe davvero molto più insopportabile di qualsiasi discorso che si ritiene comunemente “umiliante”. E per fortuna: vuol dire che quelle persone si sono liberate dagli schemi di pensiero imposti dalla società!
E voi come siete? Su, guardatevi dentro e ditemi sinceramente… Trovate più perverso un pomeriggio al Sadistique o una mattinata a messa? Considerate più contronatura avere l’imposizione sociale di dovervi mettere la cravatta tutti i giorni, oppure indossare un abito fetish? E soprattutto confessate… In questo momento preferireste essere al mio cospetto in ginocchio nel mio studio, oppure con qualsiasi altra donna?

No, non c’è bisogno di rispondere. Conosco benissimo cosa vi sta passando per la testa. Per fortuna che su questo sito c’è una comoda pagina “Contatti”, non trovate?

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