Riflessologia plantare


Come sapete, o per lo meno dovreste sapere, la mia formazione professionale prima di dedicarmi completamente alla dominazione è stata in campo infermieristico. Ciò vuol dire avere seguito corsi su corsi tenuti da medici e persone di scienza – ovviamente scienza occidentale – e avere confermato direttamente l’efficacia del metodo sperimentale.
In altre parole sono per natura e per cultura una donna razionale e scientifica: se mi ammalo vado dal medico e prendo i medicinali necessari, senza affidare la mia salute a soluzioni stregonesche tanto affascinanti ma anche prive di alcun fondamento affidabile. Niente aromaterapia, fiori di Bach, piramidi di cristallo, feng-shui o tutte le altre diavolerie “alternative” di cui si sente spesso parlare.

Nonostante questo ho però scoperto che c’è una terapia cinese che mi piace un sacco: la riflessologia plantare. In teoria si tratterebbe di massaggiare e premere sulla pianta del piede una serie di punti che corrispondono ai vari organi, stimolando così il loro corretto funzionamento. In pratica è un piacevolissimo massaggio… e sapete bene quanto mi piace che ci si prenda cura dei miei piedini!
A introdurmi a questa pratica è stato un amico un po’ furbetto, che con la scusa delle cure mediche ha trovato il modo di convincermi a farlo giocare con le mie splendide estremità. Come potete immaginare ci siamo visti spesso per questa “terapia”, durante la quale a volte gli ho dato il permesso di divertirsi a raccontarmi tutta la filosofia di tale pratica.

Qualche tempo fa, suppongo perché si era convinto che fossi estremamente interessata alla cosa, si è presentato con un regalo: un bel poster che mostra la posizione dei vari punti di pressione sotto il piede, con le corrispondenze ai diversi organi interne e loro disturbi. Non si tratta della stessa immagine che vedete qui: nessuno dei miei schiavi-informatici aveva uno scanner abbastanza grande per riprodurla, così ne ho trovata una analoga sul Web.
In ogni caso, quel che importa è che guardandola mi è venuta un’ideuzza delle mie. Perché non dare tutto un altro significato al concetto di riflessologia plantare? Quasi quasi scommetto che il mio metodo è ancora più efficace per far stare bene chi vi si sottopone… Volete conoscerlo?

Il principio è semplicissimo. Si prende il poster di cui dicevo prima e si scopre (facciamo l’esempio su questa immagine: tanto ogni poster mostra corrispondenze differenti, alla faccia della serietà del trattamento) per esempio che i polpastrelli delle quattro dita del piede corrispondono alla fronte. Ottimo: vorrà dire che li userò per massaggiare – o forse si dice calpestare? – la fronte!
La parte anteriore dell’arco esterno è associata alla spalla… hmm… Allora sarà un gioco divertente vedere se riesco a stare in piedi su quel punto appoggiandomi sulle spalle di uno zerbino umano.

Il gioco procede così, fino a toccare tutti i punti elencati (e il bello è che sul mio poster ne sono descritti molti di più). Io lo trovo un passatempo divertentissimo… e avete visto che cos’è che va schiacciato per benino con il centro del tallone?

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