Equivoci pericolosi

Ho conosciuto un nuovo amico. Persona splendida, direi, anche per i suoi modi estremamente garbati e un po’ all’antica che comunque risultano sempre affascinanti. Potete quindi immaginare con che tono ed espressione un po’ preoccupata mi ha chiesto: “Madame, posso farle una domanda un po’ da stupido?”
Potete probabilmente immaginare anche la mia, di espressione, quando gli ho risposto che l’unica domanda stupida è quella che non viene fatta. È un vecchio proverbio, d’accordo, ma è anche una grandissima verità – specie quando si parla di dominazione, che è un argomento su cui ci sono spesso equivoci madornali.

La domanda riguardava sculacciate, fruste e bacchettate. Questa persona aveva visto il tipo di segni che può lasciare una flagellazione intensa e si era preoccupata non del dolore (che anzi gli sarebbe piaciuto molto provare), ma dei “danni” subiti dalla pelle. Dopotutto, era il suo ragionamento, qualcosa che produce lividi ed ecchimosi di quel tipo tanto bene non può fare.
Beh, questo è un classico esempio di quegli equivoci di cui vi dicevo. Appurato che nella vita è generalmente preferibile non farsi male, è infatti anche vero che in realtà quel tipo di segni non devono affatto preoccupare. Il corpo umano è più che attrezzato per subire impatti anche notevoli in alcuni suoi punti (guarda caso: proprio le natiche e le cosce…) e anche un enorme lividone bluastro non provoca alcun danno a lungo termine.

Con il mio amico è finita che ha potuto sperimentare di persona ciò che aveva appena imparato. L’episodio è però emblematico di come nel mondo dell’erotismo estremo succeda spesso che le prime impressioni ingannino. I segni di cui abbiamo parlato sono un esempio classico di pratica ragionevolmente sicura che però sembra micidiale… ma a volte vale anche il contrario.
Prendiamo per esempio una di quelle cose che si vedono abbastanza spesso anche in film “per famiglie”, o quasi. Vi ricordate per esempio quel vecchio (e brutto) thriller con Madonna in cui lei colava cera fusa sul corpo del partner? Situazione molto eccitante, siamo tutti d’accordo, e per come veniva presentata sono sicura che anche molti telespettatori ogni volta pensino che si tratta di un giochino un po’ perverso ma che forse varrebbe la pena di provare. E si sbagliano.

No, non sto dicendo che giocare con la cera sia pericoloso in generale. Ciò che è pericoloso è farlo come fa Madonna in quel film: con grandi candele profumate e colorate, in cui alla cera sono mescolati aromi e altre sostanze che ne elevano il punto di fusione. Se infatti una normale candela bianca come quelle che si trovano nei più banali mercatini comincia a sgocciolare a poco più di 50 gradi, che è una temperatura molto piacevole sulla pelle, quelle che si vedono nel film possono arrivare facilmente a 120 o 130 gradi. E non parliamo di quelle di gel, che arrivano addirittura a 160.
Con temperature come quelle il gioco non è più un giochino qualunque, ma un massacro che provoca ustioni di secondo grado che non piacciono a nessuno. E non basta: capisco che per favorire l’inquadratura sul set gli attori dovessero tenere le candele (finte, ovviamente) vicino al corpo, ma se non si lascia un po’ di spazio che permetta alla cera di raffreddarsi mentre cade il rischio di ustione aumenta anche usando candele normali.

Capite perché a volte mi arrabbio quando vedo il modo in cui la mia arte preferita viene rappresentata dai mass media? Un altro esempio sono le pubblicità di una casa di moda che ha pensato bene di usare scene di bondage (legature) per rendere più interessanti le immagini. Bellissime davvero, non c’è che dire… però chi ha disposto le corde ad uso del fotografo ha ritenuto normale passarle anche attorno al collo, e questa è una cosa che un vero conoscitore del bondage non farebbe mai. Non vogliamo mica rischiare di strozzarci, no? Immaginatevi cosa potrebbe succedere se qualcuno si facesse venire l’idea di riprodurre quelle scene…
…Anzi no, non è il caso che immaginiate. È uscita proprio pochi giorni fa sui giornali la notizia di un signore milanese che è stato trovato morto in circostanze piuttosto imbarazzanti. Era infatti ammanettato sul suo letto, legato, imbavagliato e vestito da donna. Secondo le prime indagini insieme a lui non c’era però nessuno.

In altre parole, è stato un gioco erotico solitario finito molto male, come del resto succede relativamente spesso. Questo è il prezzo che si paga per fare le cose senza ragionarci su, o per farsi ispirare dalle fonti sbagliate.
Credetemi, non ho assolutamente niente contro chi si diverte a esplorare da sé i labirinti dell’erotismo più insolito. Però lasciate che vi dia un consiglio: prima di partire per la vostra prossima avventura non siate stupidi, e fate anche quelle domande che vi sembrano superflue. Se le farete alle persone giuste, potreste scoprire di esservi grossolanamente sbagliati… e che ci sono piaceri inaspettati che vi attendono.
Il mio numero, come sempre, lo trovate sul sito.

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