Perdita di controllo

Forse avrete già letto quella famosa frase di Einstein che recita: “Ci sono solo due cose infinite: l’universo e la stupidità umana, ma sulla prima non sono del tutto sicuro”. Ora, io non voglio certo paragonarmi a un genio come lui… ma l’imbecillità delle persone continua a lasciarmi senza fiato. Naturalmente potrei fare un sacco di esempi, ma visto che qui si parla di BDSM…
Il fenomeno di cui voglio occuparmi oggi è una vera e propria moda che mi è stata fatta notare soprattutto da alcuni schiavi che, per lavoro o per passione, hanno l’abitudine di passare molte ore su Internet. Ciò che hanno notato da più parti è come negli ultimi tempi si stiano moltiplicando le “dominatrici” (qui le virgolette sono proprio obbligatorie) fuori di testa.

Sui siti di annunci, ma soprattutto nelle chat, stanno infatti fiorendo da qualche mese dei personaggi che si pubblicizzano in maniera assurda. Quelle relativamente più normali fanno un gran clamore attorno al fatto di essere spietatissime, crudelissime, senza cuore e così via.
Già qui a me viene da sollevare un sopracciglio perplesso, ma si tratta in effetti di una questione di gusti. Come ben sapete per me la dominazione è qualcosa che riguarda l’incontro e la fusione di due anime prima ancora che di due corpi. Uno degli ingredienti fondamentali perché questa danza sia possibile è l’ascolto delle sensazioni altrui, la capacità di adattare le proprie azioni di momento in momento per ottenere il risultato desiderato. Per fare tutto ciò bisogna essere tutt’altro che spietate e senza cuore: è chiaro che il mio ruolo – o meglio il mio compito – richiede che io sappia essere severa, addirittura inflessibile. Ma questa è tutta un’altra cosa dall’essere degli schiacciasassi che procedono senza riguardo… come queste ultime possano essere in qualche modo erotiche sfugge veramente dalla mia comprensione.

Se però questa categoria è semplicemente lontana dal mio modo di vedere l’erotismo della dominazione, ce n’è un’altra che proprio mi sconvolge. Sto parlando dei sempre più numerosi personaggi – e dico personaggi perché sospetto che nella maggior parte dei casi siano creati da uomini immaturi e non da vere donne – che si presentano come letteralmente fuori controllo.
“Mistress cocainomane”, “Padrona violentissima”, “Dominatrice scatenata senza limiti”… e la lista degli alias che si autoconferiscono potrebbe andare avanti a lungo. Allo stesso tempo, c’è chi usa nomi più normali ma poi si descrive sostanzialmente allo stesso modo: come una tizia armata di frusta e altri strumenti oggettivamente pericolosi che tuttavia trova naturale e addirittura eccitante trovarsi in stato d’ubriachezza, sotto l’influsso di droghe e così via. Stendo poi un velo pietoso sulle mitomani che cercano di mescolare BDSM e satanismo: magari di questo parleremo un’altra volta, ma il succo del discorso l’ho già scritto: “mitomani”.

Per tornare a noi, mi chiedo come prima cosa perché qualcuno (il potenziale sottomesso, ma anche la pseudo-dominatrice stessa) dovrebbe trovare stimolante l’idea di trovarsi nelle mani di individui del genere. Se penso a un violento senza controllo che spadroneggia su una vittima inerme mi vengono in mente diverse scene che appartengono tutte a film dell’orrore: per esempio l’episodio di Hannibal in cui il serial killer Hannibal Lecter massacra un poveretto sotto l’influsso di droga, oppure la scena della mutilazione nel magazzino de Le Iene. Nulla comunque che possa anche lontanamente eccitarmi.
Soprattutto, niente che possa risultare eccitante per qualcuno che immagini di trovarsi nei panni della vittima. Cosa diavolo c’è di stimolante nel pensare di essere alla mercé di una sconosciuta in preda alle allucinazioni, o incapace di rendersi conto di quel che fa? Anzi, ora che ci penso su questo tipo di situazione ci hanno perfino girato un pessimo film qualche anno fa, intitolato “Amorestremo”. Nonostante tutto il mio sadismo vi sconsiglio di guardarlo: ha vinto addirittura diversi premi per il peggior film dell’anno… e in ogni caso era un thriller e non certo una pellicola erotica.

Al di là di questo mi pongo poi altre domande. Una su tutti: ma come può anche venire solo in mente una figura come la dominatrice ubriaca? Non perché una mistress sia immune agli effetti dell’alcool (e anzi, soprattutto all’estero ne ho viste diverse che non si reggevano in piedi… che tristezza!) ma perché… che senso ha? È un po’ come immaginarsi un tuffatore con la paura dell’acqua, un camionista che non sa guidare, una modella sfigurata – forse potranno essere personaggi interessanti per un romanzo, ma nella vita reale non hanno alcuno spazio.
E infine: che utilità ha tutto ciò? Mettiamo che la nostra “dominatrice cocainomane” (ed è un vero nickname visto su una chat) speri di incontrare qualcuno che le passi una dose in cambio di qualche frustata, ma cosa si può aspettare “mistress sanguinaria”? Un autolesionista che la farà finire in galera alla prima ferita, per quanto consensuale? Uno psicopatico che potrebbe poi perdere a sua volta il controllo e vendicarsi su di lei? Che razza di individui s’immaginano di attirare con una presentazione del genere?

Temo che questi interrogativi siano destinati a rimanere senza risposta, ma come al solito il semplice fatto di porseli significa che nel mondo dell’erotismo succedono cose anomale, che nel bene e nel male (in questo caso nel malissimo) meritano comunque di essere osservate e stimolare al ragionamento. Magari fatemi sapere la vostra impressione.
La mia, invece, è molto semplice. La mia esperienza, ma anche il semplice buon senso, mi hanno confermato infinite volte che l’erotismo estremo sia qualcosa di bellissimo, molto piacevole e tutto sommato piuttosto sicuro – sempre ammesso che venga affrontato con la testa sulle spalle e la coscienza di ciò che si sta facendo. In caso contrario non è detto che ci si debba per forza fare male, ma non c’è dubbio che il rischio è sempre in agguato e, sopratuttto, la cosa diventa molto meno divertente per tutte le persone coinvolte.

Forse sarò un po’ una tradizionalista, ma io continuo a basare ciò che faccio sul solido principio del “sano, sicuro e consensuale” – qualcosa che non ha nulla a che fare con le droghe, l’alcool o le malattie mentali. Se c’è una cosa di cui potete stare sicuri è che non mi vedrete mai, nemmeno per un attimo, senza il pieno controllo su tutto ciò che mi avviene attorno. In effetti, per me essere una Dominatrice, una di quelle senza virgolette, sta tutto qui.
E non solo: quel tipo di controllo lo pretendo anche da chi gioca con me. A volte è accaduto che qualcuno si sia presentato nel mio studio pensando di potere interagire con me usando popper o mezzo sbronzo… e in ogni caso è stato prontamente messo alla porta. Gli stati di coscienza alterati non mi riguardano, e su questo non si discute. Forse dipenderà dal fatto che non sono una creatura di Internet, ma una Signora del tutto concreta.

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